Cava de’ Tirreni, le riflessioni e il dubbio di Ornella Zito: “Il civismo inteso come liste civiche può rappresentare oggi una carta vincente per Cava?”
Sono convinta che per amministrare una città ci sia bisogno di competenza, lungimiranza, onestà. Per candidarsi ad amministrare Cava penso ci sia bisogno anche di una grossa dose di follia
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gentile Direttore,
desidero complimentarmi con te per l’eccellente organizzazione di una serata nella quale si è sviluppato un dibattito tra persone che, avendo a cuore le sorti della nostra amata cittadina, hanno portato un qualificato contributo di idee teso a gettare le basi per la costruzione di una prospettiva condivisa di rinascita di Cava.
Ti ringrazio per avermi dato la possibilità di condividere il mio pensiero anche se il susseguirsi di interventi così autorevoli e ricchi di pathos mi ha dato un’emozione così franca e forte che ha reso a tratti incerto il mio intervento.
Il civismo è partecipazione e impegno, è cura per il bene comune, solidarietà e solidarismo. E’ linfa per la comunità, è necessario per amministrare. Ritengo che il civismo sia servente la politica, come spunto, propulsione, iniziativa, monitoraggio e quindi il civismo trovi la sua massima espressione quando i Partiti esprimono le candidature di persone della società civile con i requisiti necessari al buon governo.
Per questo non so se il civismo inteso come liste civiche possa rappresentare oggi una carta vincente per Cava.
Sono convinta che per amministrare una città ci sia bisogno di competenza, lungimiranza, onestà.
Per candidarsi ad amministrare Cava penso ci sia bisogno anche di una grossa dose di follia. Tutto questo non può essere disgiunto da una rappresentanza politica certa.
Le liste civiche mettono insieme in maniera trasversale persone con sensibilità diverse. La sensibilità individuale, la condivisione di idee, porta un individuo a riconoscersi, quanto meno a livello ideale, a destra, a sinistra, a centro. E per quanto si voglia banalizzare il concetto di appartenenza politica, concetto ormai demodè, in concreto la sensibilità individuale ai temi civili e politici, il patrimonio valoriale individuale sono la cifra dell’appartenenza politica che, se sfocia in rappresentanza politica, determina la linea politica che è visione di futuro e programmazione per il futuro.
E mi spiego meglio … all’indomani dell’elezione che ha portato al Governo Meloni, un mio autorevole amico, da sempre civico e trasversale, mi disse che si era sempre ritenuto vicino all’idea politica che esprime la propaggine politica del Presidente Meloni perché si riconosceva in una parte politica per la quale sono importanti i valori, la famiglia, la libertà, la religione, lo status, il lavoro, la sicurezza a differenza della sinistra che aveva fallito perché aveva dato più importanza ai diritti di cittadinanza.
Là, riflettendo, e ritenendo lavoro, famiglia, libertà, religione e sicurezza capisaldi della mia vita, ragione della mia militanza ed essenza del mio essere quotidianamente e ostinatamente partigiana dei diritti e della Costituzione, ho compreso che quello che il mio amico esponeva era una visione di società che, partendo dalle stesse parole, puntava alla costruzione di un patrimonio valoriale e di una società completamente diversi. E allora, quale programmazione politica può mettersi in campo partendo da una visione e da un patrimonio valoriale diverso? Come si troverebbe una sintesi in una lista civica formata da sensibilità diverse?
E ritornando al tema civismo si civismo no, è stato detto in più interventi, Cava sul suo territorio non sembra avere giganti politici che a più alti livelli istituzionali le danno una mano in concreto. Di certo, ormai da molti anni non esprime una rappresentanza parlamentare o regionale eletta nel suo collegio.
Ma, se, per esempio, a più alti livelli non viene normata una opportunità per superare i limiti assunzionali connessi anche al piano di riequilibrio economico finanziario, come si può immaginare di ricostruire una macchina amministrativa depauperata di personale, di prospettive, di dignità, di appartenenza a un progetto?
Come, dalla programmazione della manutenzione del verde, delle strade, delle scuole, della modalità di conferimento dei rifiuti, alla pulizia ordinaria delle strade, ai servizi sociali, alla sicurezza del territorio, si può sviluppare una visione di crescita che non “tenga dentro” l’assunzione di personale?
E per esempio … nella giornata di domani l’ASL di Salerno presenterà ai Sindaci il nuovo atto aziendale, ovvero lo strumento che disegna l’organizzazione dei servizi ASL anche in relazione ai rapporti con gli Enti locali e la Regione.
Potrebbe sembrare un fatto di nessun interesse per Cava, in quanto il nostro presidio ospedaliero è presidio dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno, ma i fondi PNRR hanno introdotto l’ospedale di comunità e la casa di comunità come luoghi deputati all’esigibilità della medicina territoriale. Sembrerebbe che Cava sia stata individuata dall’ASL come sito di realizzazione di entrambe le strutture, contenitori che dopo la costruzione dovranno diventare sede di contenuti, di nuovi servizi, e implementare nuovi luoghi di cura per i cittadini, a km 0.
Una sfida e una opportunità che chiama il civismo, l’impegno partecipato e solidale, la militanza civile, a stare con gli occhi aperti, a lottare, a compulsare i partiti, affinché la comunità cavese non perda questa occasione. Al momento però Cava non ha a suo favore deleghe di rappresentanza politica diretta, non ha il consigliere regionale di riferimento perché non ha eletto nessuno nel suo collegio. E quindi, come cittadini, dobbiamo sperare, proporre e lottare!
Per candidarsi a guidare Cava, la persona competente indicata da un Partito, lungimirante, onesta, visionaria, che non ha interessi e ambizioni personali, che immagina che la cultura e le arti debbano ritornare di prepotenza ad essere l’offerta turistica di un popolo – questi i requisiti richiesti ieri – deve avere un pizzico di follia, un mare di incoscienza e un senso di appartenenza fuori dal Comune.
Cava merita questo, nulla di meno, ma per averlo deve attrezzarsi.
Quindi ben vengano iniziative di confronto leali e costruttive come quella da Lei organizzata.
Ornella Zito
dirigente sindacale CGIL