scritto da Redazione Ulisseonline - 15 Dicembre 2023 11:24

Cava de’ Tirreni, l’appello del CoBeCo al sindaco Servalli: “No alla vendita a pezzi di Palazzo Buongiorno”

Palazzo Buongiorno appartiene ai cittadini cavesi ed è, insieme ad altri immobili storici, la testimonianza indelebile di un passato importante che abbiamo il dovere di preservare per costruire il presente e il futuro della nostra comunità

foto Gabriele Durante

Perché Servalli ha taciuto sulle vendite nel suo programma elettorale? La città merita una risposta

Scade lunedì 18 dicembre il termine per presentare offerte per l’acquisto di due immobili in via della Repubblica, rispettivamente uno di 129 mq in vendita a 260mila euro e l’altro di 256 mq in vendita a 480mila. Entrambi con destinazione urbanistica ad attrezzature di interesse comune.

Principia così il comunicato stampa del CoBeCo (Comitato per i Beni Comuni) diffuso poco fa avente come tema la vendita di Palazzo Buongiorno, immobile storico già sede municipale metelliana.

“Insomma per la somma di totali 740mila euro -si legge nel comunicato del CoBeCo- che non cambiano nulla nella situazione economica del Comune, si fa a pezzi un immobile che rappresenta una pagina significativa della storia di Cava de’ Tirreni. Non si tratta della parte più antica del palazzo, quella cinquecentesca, che fu sede della Universitas Cavese e successivamente, nell’ottocento, sede del Consiglio Comunale, ma si continua a smembrare una memoria storica”.

“Il valore storico -prosegue il comunicato- è ampiamente ribadito nei decreti della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali che espressamente prescrive “per effetto dell’alienazione non dovrà essere menomato il pubblico godimento del bene culturale, ovvero, dovrà essere preservata l’accessibilità da parte della collettività al bene culturale onde consentire la visione e la percezione dei valori storico artistici da esso espressi, per rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza”. Ma di questa prescrizione non c’è traccia nel bando di vendita, ma si fa genericamente riferimento al decreto di vincolo”.

“Il CoBeCo, chiede all’Amministrazione Servalli di bloccare questa vendita -si legge ancora- di avviare una riflessione seria sul fatto che si continua ad agire nel campo delle alienazioni e quindi del depauperamento del patrimonio comunale e di impoverimento delle future generazioni senza avere mai espressamente chiesto il consenso ai cavesi. Perché Servalli ha taciuto sulle vendite nel suo programma elettorale? La città merita una risposta”.

“Palazzo Buongiorno -afferma il  CoBeCo- appartiene ai cittadini cavesi ed è, insieme ad altri immobili storici, la testimonianza indelebile di un passato importante che abbiamo il dovere di preservare per costruire il presente e il futuro della nostra comunità e delle nuove generazioni. Su queste vendite ci sono state in Consiglio Comunale autorevoli voci contrarie anche appartenenti alla maggioranza di Servalli. Cosa dicono oggi queste forze politiche e consiliari per fermare questa vendita? Quale azione intraprendono?”

“Per Palazzo Buongiorno -conclude il comunicato- già depredato di due immobili venduti nel 2022, il CoBeCo chiede, oltre il blocco della vendita, che si individuino fonti di finanziamento per il restauro complessivo dello stabile”.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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