scritto da Giovanni Scannapieco - 10 Marzo 2024 19:01

Cava de’ Tirreni, la Parrocchia del SS. Salvatore ha ospitato l’effige di Sant’Agata

Passiano ha ospitato l'effige di Sant'Agata, giovane martire coraggiosa, la quale è stata accolta nella chiesa parrocchiale

L'effige di Sant'Agata presso la parrocchia del SS. Salvatore
L’effige di Sant’Agata presso la parrocchia del SS. Salvatore

La Parrocchia del SS. Salvatore ha ospitato l’effige di Sant’Agata nella serata di ieri, sabato 9 marzo 2024.

La Santa Messa delle 18:30 è stata l’occasione per accogliere il busto reliquiario nella chiesa parrocchiale di Passiano. I fedeli, arrivati nella popolosa frazione cavese per rendere omaggio alla Santa, hanno partecipato numerosi alla Celebrazione. Per l’occasione il parroco don Ciro Giordano ha voluto invitare due associazioni folkloristiche del territorio metelliano, ossia i casali “Senatore” e “Sant’Anna”. I due gruppi, infatti, hanno animato la serata a ritmi di percussione, rendendo così grazie anche alla santa catanese.

Sebbene i membri della Parrocchia abbiano organizzato l’evento per fini religiosi, l’arrivo del busto aiuta a conoscere meglio la storia della giovane Agata.
Sant’Agata diventa un esempio di donna forte perché riuscì a rifiutare qualsiasi tentativo di seduzione da parte del proconsole romano Quinziano, il quale se ne invaghì, e si dedicò totalmente a Dio.

Il proconsole, in virtù dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, la accusò anche di vilipendio della religione di Stato. “I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato e l’uomo, furioso, imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata era inamovibile nella sua fede e devozione. Per questo Quinziano, al colmo del furore, le fece anche strappare i seni con enormi tenaglie.”

Dio la protesse in qualsiasi circostanza sinistra, tanto che la giovane guarì e seppe evitare un’esecuzione. Dopo questa esecuzione, il proconsole ordinò che Agata fosse condotta in cella. Non sopravvisse, però miracolò la città di Catania dalla lava distruttrice dell’Etna. “Per questo la martire fu proclamata santa protettrice della città.”

La donna quindi diventò simbolo di ribellione e di coraggio: riuscì a rifiutare le proposte di un uomo e non rinnegò mai la sua fede!

Questi sono i motivi per cui la Chiesa dovrebbe celebrarla più spesso. La Parrocchia del SS. Salvatore ha ospitato l’effige di Sant’Agata: i membri non si sono sottratti a quest’occasione e si sono posti l’obiettivo di far conoscere ai fedeli e alle fedeli più giovani l’esempio di come una giovane cristiana sia stata capace di non rinnegare la propria fede e soprattutto se stessa.

Studente presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, appassionato di lingue e culture straniere, ma soprattutto un aspirante mediatore culturale con tante idee e tante prospettive per il futuro. Senza dimenticare l’amore per la sua Cava.

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