Cava de’ Tirreni, domani la V B del Liceo Scientifico si ritrova a cinquant’anni dalla maturità
L'istituto fino all’anno prima non esisteva a Cava de’ Tirreni e proprio in quel 1969 il Liceo scientifico “Giovanni Da Procida” di Salerno aprì una sezione staccata a Cava con solo quattro classi: due prime la “A” e la “B”, una seconda ed una terza, per un centinaio di ragazzi e ragazze in totale
Gli studenti della V B del Liceo Scientifico cavese, allora succursale del “Da Procida” di Salerno, che conseguirono la maturità nell’estate del 1974, domani si ritroveranno a cinquant’anni di distanza per ricordare innanzi tutto i compagni che non ci sono più e gli anni giovanili densi di speranza, di sogni e di passione. Sarà l’occasione, ovviamente, per festeggiare un legame di amicizia che non è venuto meno a distanza di tanti anni. Di seguito pubblichiamo il simpatico amarcord di uno di loro, Carlo De Martino, artefice principale di questa reunion.
La storia della V^ B
Era luglio del 1974 quando per un gruppo di ragazzi e ragazze maturandi si chiudeva un capitolo di scuola e se apriva un altro, per molti un’incognita per altri la convinzione di avere un obiettivo ben preciso. Eravamo giovani ed intraprendenti e la vita era tutta davanti a noi.
Avevamo iniziato nell’ottobre del 1969 iscrivendoci al liceo scientifico, in piena contestazione studentesca e pur non sapendo bene di cosa si trattasse, non volevamo essere da meno. L’istituto fino all’anno prima non esisteva a Cava de’ Tirreni e proprio in quel 1969 il Liceo scientifico “Giovanni Da Procida” di Salerno aprì una sezione staccata a Cava con solo quattro classi: due prime la “A” e la “B”, una seconda ed una terza, per un centinaio di ragazzi e ragazze in totale.
L’istituto era all’epoca un fatiscente complesso industriale dismesso, situato in via Gen. Luigi Parisi, di fronte alla Comando della Guardia di Finanza locale. L’anno scolastico, a livello nazionale, iniziava il 1° ottobre ma per noi non fu così in quanto l’immobile richiedeva importanti lavori di ristrutturazione per cui effettivamente le lezioni iniziarono un po’ dopo.
A capo della nascente succursale cavese fu posto il prof. Vincenzo Cammarano (nella foto sotto) , vicepreside fiduciario, un uomo di grande levatura professionale, che aveva un grande carisma ed ascendente con tutti, ma soprattutto con la sua classe, la prima “A”.
Numerosi sono gli aneddoti che affiorano alla mente soprattutto durante le manifestazioni e gli scioperi studenteschi, quello che ricordo di più è quando al mattino ci rifiutavamo di entrare in classe e manifestavamo davanti all’istituto, quand’ecco spuntare il prof. Cammarano che, per farsi vedere meglio, saliva su un paracarro antistante al portone ed iniziava l’appello incominciando proprio con la prima “A”. Ad ogni chiamato/a chiedeva: “tu vuoi entrare o resti fuori?”. Ovviamente i suoi alunni non riuscivano a dirgli di no, soprattutto le timide ragazze, e così, piano piano, entravamo tutti. Era sempre la stessa storia fino a quando, fatti più grandicelli prendemmo coraggio e agli scioperi seguirono le occupazioni d’istituto e le assemblee di protesta.
Ed intanto gli anni passavano e noi ragazzotti e signorine in erba crescevamo e studiavamo per conseguire l’agognata maturità scientifica. La nostra sezione “B” annoverava tanti baldi giovanotti che, tra marachelle e goliardiche sarabande, vedeva ora aggiungersi qualche alunno nuovo, ora un altro che lasciava per proseguire altrove la scuola e gli irriducibili che sono rimasti dal primo all’ultimo anno. Tra questi alcuni sono diventati valenti professionisti, eccellenti insegnanti, dottori, professori, ingegneri, militari e giornalisti (non a caso, uno di questi è il fondatore e direttore del giornale Ulisse online) ed altri stimati protagonisti della loro vita privata.
Tra tutti i compagni di classe mi piace ricordare Antonio Ferrigno un ragazzo semplice, nato nel 1955 da un’umile famiglia di Passiano di Cava, che già sui banchi di scuola evidenziava eccellenti doti nel campo scientifico. Dopo la maturità scientifica si iscrisse alla facoltà di fisica di Salerno e, dopo la laurea col massimo dei voti e con lode accademica, vinse una borsa di studio in Germania, a seguire il dottorato di ricerca e da lì poi in Olanda dove divenne esaminatore capo nel settore dei brevetti medicali presso l’Ufficio Europeo Brevetti (EPO) all’Aja.
Non trascurava, nel frattempo, la sua passione di fisico nucleare nel campo della Fisica Teorica e gli studi sulla relatività, approfondendo i concetti sulla teoria di Albert Einstein. Pare che proprio su tale teoria stesse sviluppando studi e tesi per confutare, almeno in parte, ciò che il collega Einstein aveva scoperto e ponendo le basi per una sua probabile candidatura al premio Nobel per la Fisica.
Purtroppo scomparve prematuramente nel 2009 e la sua storia si interruppe in Olanda lasciando il mondo scientifico internazionale senza uno dei suoi migliori studiosi e noi, suoi compagni di scuola e l’intera comunità di Cava de’ Tirreni, attoniti ed increduli per tale triste epilogo.
Ed è proprio per ricordare che quest’anno 2024 ricorre il cinquantesimo anniversario dalla maturità scientifica della classe 5^ B che questa trentina di impavidi studenti e studentesse, da tempo maturati, hanno deciso di ritrovarsi ed abbracciarsi con l’emozione di ritrovarsi e riconoscersi dopo tanti anni.
L’appuntamento è fissato per la mattina del 28 novembre e, dopo un doveroso omaggio presso il civico cimitero di Cava ai compagni di scuola che anticipatamente “sono andati avanti”, e che qui ricordiamo: Antonio Ferrigno, Mimmo Giardino, Rino Tamigi, Isidoro De Leo, Luciano Carpentieri, Franco Salerno, Salvatore Bove e Ugo Flauto, a seguire tutti insieme al ristorante “Parco dei Pini” di Cava per un “pranzo di classe” e per alzare il calice per ricordare e rivivere l’euforia e la spensieratezza dei migliori anni della nostra giovinezza ma anche la fortuna di essere ancora qui insieme a raccontarsi.
Tante le sorprese che preparate per rendere veramente unica questa giornata di gioia e ricordi e l’impegno di non perdersi più ma ritrovarsi periodicamente per sempre nuove storie da raccontare.
Carlo De Martino
Pasquale “novello Ulisse” dai voce e lustro a questa città 👏👏👏