Cava de’ Tirreni, all’IC Carducci Trezza il progetto di supporto alla genitorialità
“Mentoring per crescere”è il progetto finalizzato a supportare le famiglie nella gestione delle problematiche afferenti alla genitorialità grazie al supporto dello psicologo dott. Paolo Landi

Domani mercoledì 5 febbraio alle ore 16.30, nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo Carducci Trezza in Via Carlo Santoro, si terrà il primo incontro tematico del progetto “Mentoring per crescere”, il progetto finalizzato a supportare le famiglie nella gestione delle problematiche afferenti alla genitorialità grazie al supporto di un esperto in possesso di specifiche competenze, lo psicologo dott. Paolo Landi.
“Il primo incontro tematico fa parte di una serie di appuntamenti dedicati all’accompagnamento educativo, sia ai genitori che agli insegnanti dell’istituto. Lo scopo -afferma il dottor Paolo Landi- sarà quello di accompagnare gli adulti a fronteggiare al meglio le sfide, sempre più emergenti, sui processi e percorsi educativi. Si partirà da un sano e costruttivo confronto tra i genitori e gli insegnanti presenti al fine di costruire un terreno comune per favorire al meglio i processi educativi. Nell’epoca della solitudine della connessione attraverso la rete proponiamo di ritrovare una sintonizzazione umana per rimettere al centro la relazione umana, così da provare insieme ad identificare riflessioni e strategie educative più efficaci”.
“In un’epoca in cui le fragilità dei nostri studenti piccoli e grandi sono in costante aumento –sostiene la Dirigente Scolastica dell’IC Carducci Trezza, la dottoressa Filomena Adinolfi- sia per la struttura variegata delle famiglie che sono alle spalle dei nostri ragazzi, sia per la riduzione delle loro competenze relazionali e sociali in quanto inseriti in una dimensione relazionale più virtuale che reale a causa dell’utilizzo smodato degli smartphone, diventa sempre più importante il dialogo con le famiglie, sia per supportarle nella gestione delle diverse forme di fragilità, che caratterizzano l’adolescenza ma anche la preadolescenza, sia per dialogare sulla possibilità di fare rete tra scuole e famiglia adottando metodologie condivise per la gestione dei bisogni speciali di ognuno sia in termini educativi sia in termini relazionali sia in termini emotivi. A ciò aggiungiamo che nel nostro Piano dell’ Offerta Formativa uno dei capisaldi della nostra visione d’Istituto è proprio il senso di comunità che si realizza quando gli attori del fare scuola non sono soltanto i docenti o il dirigente che dà le linee di indirizzo o i collaboratori scolastici che in qualche modo aiutano a fare sistema, ma sono innanzitutto le famiglie che attraverso il loro contributo costruttivo ci aiutano a migliorare il servizio sia quando ci sottopongono delle criticità sia quando ci confermano che stiamo lavorando nel modo giusto.”
Il progetto, finanziato sulla base del decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito nell’ambito degli interventi finalizzati alla riduzione dei divari territoriali nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica, prevede appuntamenti con cadenza mensile.