Cava de’ Tirreni, a colloquio con Francesco Della Corte fondatore di Believers
Believers è nato proprio da una mia necessità, dalla voglia di smuovere un po' le acque qui sul territorio cavese, ma con l'idea di far crescere questo 'marchio' anche altrove. La forza di Believers è insita nel nome, 'credere', ma soprattutto nell'idea di 'community'

È una domenica pomeriggio quando incontro Francesco per un caffè. L’aria è frizzante e si respira subito un’energia contagiosa. Già dai primi sguardi si intuisce la sua passione, un fuoco che brilla mentre inizio a porgli le prime domande. Partiamo, come spesso si fa in questi casi, da un quesito introduttivo:
Allora, chi è, in poche parole, Francesco Della Corte?
Dopo una risata di gusto, Francesco comincia a raccontarsi: “Sono una persona molto curiosa, ho vissuto all’estero e a Roma, ho sempre avuto un grande interesse anche per le lingue perché credo che quello che è diverso da me mi consente di acquisire un valore aggiunto e di avere una visione molto più ampia della vita. Ho studiato Economia e Management presso l’Università degli Studi di Salerno e, successivamente, ho effettuato un Erasmus e un Traineeship prima a Londra e poi in Finlandia. Attualmente mi occupo di consulenza per le industrie. Grazie al mio percorso, ho potuto mettermi in discussione tantissime volte e questo aspetto è stata la forza motrice nel voler intraprendere qualcosa di importante ed interessante sul territorio.”
Come nasce il progetto “Believers”?
“Believers è nato proprio da una mia necessità, dalla voglia di smuovere un po’ le acque qui sul territorio cavese, ma con l’idea di far crescere questo ‘marchio’ anche altrove. La forza di Believers è insita nel nome, ‘credere’, ma soprattutto nell’idea di ‘community’. Questo concetto ha un valore inestimabile, perché mette insieme persone che hanno qualcosa da dire ed è questo che dà vita ad eventi che funzionano alla grande. L’obiettivo è proprio quello: conoscere personalità in grado di ispirare e di lasciare qualcosa ai partecipanti, e non per ultimo, creare un network professionale. Ti dirò di più, in diverse occasioni sono anche nate collaborazioni, si sono firmati contratti, sono nate opportunità di lavoro per chi fa parte della community. A un anno e mezzo da quando abbiamo iniziato, sono davvero felice di come sta andando. Certo, la strada è ancora lunga, ma siamo sulla giusta via, assolutamente.”
Come avviene la scelta degli ospiti protagonisti degli eventi periodici?
“Agli incontri Believers invitiamo sempre qualcuno che ha qualcosa di interessante da raccontare, che condivide la sua storia, la sua idea, il suo progetto. Però, ci tengo a precisare, che non guardo al fatturato o a quanto è famosa l’azienda. La scelta nasce da una scintilla, da un’energia che si crea tra noi e l’ospite, qualcosa che poi sentiamo che può arrivare anche a chi partecipa. La soddisfazione più grande è quando, alla fine della serata, la gente torna a casa con qualcosa in più, con la carica giusta per fare le proprie cose, con nuove idee che gli frullano per la testa.”
Adesso tocca a Francesco rispondere alla domanda che lui è solito porre agli ospiti dello speech:
Come affronti le difficoltà nel portare avanti questo progetto?
Francesco mi guarda sorridendo, come se se lo aspettasse, e risponde con grande sincerità: “Quando ho iniziato sapevo benissimo che non sarebbe stata una passeggiata. Non c’era niente di simile in giro, e far capire agli imprenditori, ai locali, alla gente del posto cosa fosse Believers è stata una bella sfida. Ci sono stati molti momenti difficili, ma non ho mai pensato di abbandonare il progetto perché il crederci è sempre stato il motore trainante, come anche le persone che mi accompagnano con il loro contributo in questa sfida.
Avere una community che ti sostiene, infatti, è fondamentale, perché siamo accomunati da una visione comune, così come le difficoltà che si incontrano lungo il percorso. Insieme, però, è tutta un’altra storia.”
E nella società attuale, come si colloca Believers?
Francesco riflette un attimo prima di rispondermi: “Credo che Believers, nella società di oggi, si inserisca in un modo ben preciso. Al di là delle belle amicizie che sono nate e che sono importantissime, penso che l’impatto più forte sia quello di aver riportato le persone a incontrarsi dal vivo. Soprattutto dopo il periodo del Covid, dove eravamo tutti chiusi in casa, Believers ha dato una spinta a tornare ‘in strada’, a creare relazioni vere. Penso che abbiamo portato un valore aggiunto significativo, tanto che anche le istituzioni ce lo hanno riconosciuto. Un episodio significativo, che ci ha dato molta soddisfazione, è stato quando abbiamo invitato il Presidente Montezemolo a partecipare ai nostri eventi. Il fatto che una figura del suo calibro abbia voluto sapere di più sulle nostre iniziative è stato un bel segnale.”
Ok Francesco, se dovessi “convincere” qualcuno, perché dovrebbe venire ad un evento Believers?
Francesco sorride con convinzione: “Perché Believers è molto più di un evento, è un modo di pensare, di vivere. È sentirsi parte di qualcosa di stimolante, di guardare al futuro con speranza e con la voglia di fare. È impegno, creatività, avere una visione. Devi venire perché ti dà la possibilità di conoscere persone e poi, una volta che ci sei, non te ne vuoi più andare! Vuoi parlare con l’ospite, scambiare due chiacchiere con gli altri membri della community. Pensa che i nostri incontri iniziano alle otto di sera e spesso la gente si ferma fino alle undici, proprio perché c’è voglia di stare insieme, di condividere. E, come dicevamo prima, da queste serate possono nascere delle opportunità uniche, delle collaborazioni che non ti aspetti, perché ogni persona che invitiamo porta con sé un mondo di esperienze diverse.”
Quali sono le prospettive future del progetto Believers?
Stiamo già lavorando alla grande per la terza stagione, con degli ospiti davvero interessanti già in programma. Ma non ci vogliamo fermare qui. Un obiettivo per il futuro è sicuramente quello di avere una presenza più forte anche online, per poter far arrivare il messaggio di Believers a sempre più persone. Insomma, l’idea è di crescere costantemente. Siamo partiti in pochi, ma guarda quanta strada abbiamo già fatto. Ogni progetto ha bisogno del suo tempo per maturare, e noi ci prendiamo il nostro per capire bene dove vogliamo arrivare. Però una cosa è certa: Believers continuerà ad evolversi, a crescere!”
Il nostro incontro è giunto al termine e, mentre ci salutiamo, mi rendo conto di come l’energia comunicativa di Francesco abbia generato un racconto autentico e profondo, lasciando trasparire tutto l’entusiasmo che lo anima e che si respira ad ogni evento Believers.