scritto da Nino Maiorino - 06 Febbraio 2018 11:11

Trincerone & Sottovia, il sogno o l’incubo continua…

La soddisfazione per la realizzazione della prima parte del progetto di decongestionamento del tratto della SS18 che attraversa la città di Cava (completato con l’apertura del tratto che va dalla località Tencana al vecchio mattatoio, denominata Viadotto San Francesco, che evita al traffico veicolare di giungere a Piazza San Francesco, sul quale tra breve  saranno aperte anche le rampe interrate di incanalamento del traffico di attraversamento Nocera/Salerno e viceversa) non hanno fatto perdere di vista le finalità dell’originario progetto.

Infatti, nell’intenzione della amministrazione Abbro, che oltre trent’anni fa avviò il tutto, l’opera di decongestionamento del tratto della SS18 che attraversa Cava avrebbe dovuto intercettare il traffico autoveicolare proveniente dal nord (direttrice Nocera/Salerno) e dal Sud (direttrice Salerno/Nocera) incanalandolo su una serie di viadotti, tratti interrati, soprelevate e rotatorie che avrebbero impedito l’attraversamento della città.

Purtroppo ritardi, problemi giudiziari, disinteresse e boicottaggi hanno fatto si che solo dopo trent’anni il primo tratto, dalla località Tencana a Via Atenolfi, venisse ora aperto.

Ma se l’intera opera non si completerà con la realizzazione di ulteriori tratti che, partendo da Via Atenolfi, giungano fino alla variante ASI che si collega alla strada provinciale per San Pietro di Scafati attualmente in fase di ammodernamento a cura dell’amministrazione provinciale di Salerno, anche quello che è stato fatto finora risulta quasi inutile: infatti, allo stato, tutto il traffico si congestiona all’incrocio di Via Atenolfi con la stazione ferroviaria, che costituisce, così, un collo di imbuto.

Avevamo anticipato che l’amministrazione Servalli non sarebbe rimasta a crogiolarsi nel successo di quanto già fatto, e ora siamo in grado di anticipare che esiste già uno studio di fattibilità per il proseguimento dell’opera da Via Atenolfi a Via dei Fabbri che consentirebbe di liberare definitivamente almeno il centro di Cava dalla morsa del traffico autoveicolare di attraversamento e di evitare l’attuale collo di imbuto della stazione FF.SS., per poi proseguire oltre.

A – Situazione attuale

Prima di addentrarci nel nuovo progetto è opportuno soffermarci un attimo sull’evoluzione del tratto già realizzato in quanto tra breve l’ampio parcheggio a vista che va da Via della Repubblica – Via Tommaso di Savoia al vecchio mattatoio verrà abolito; per i bus che attualmente sostano in quel tratto è previsto il trasferimento nel parcheggio Metropark accanto all’attuale stazione delle FF.SS., mentre le autovetture avranno a disposizione, nel trincerone, un parcheggio interrato, al piano sottostante quello attuale; tutta la parte superiore sarà riconvertita e diventerà una specie di passeggiata pedonale a disposizione della cittadinanza con negozi, bar, ristoranti, parco giochi, completato da una zona di verde attrezzato che potrebbe diventare una ulteriore villa comunale; questa sistemazione era già stata anticipata all’epoca dell’Amministrazione del Sindaco Gravagnuolo.

La risistemazione delle aree di parcheggio e la sensibilità per la salute dei cittadini prevede anche un servizio che consentirà di lasciare le autovetture nei vari parcheggi già esistenti (Piazza San Francesco, trincerone, Metropark, Via Gramsci, area mercatale, ecc.) e quelli da realizzare e raggiungere tutte le varie destinazioni cittadine con navette elettriche; è prevedibile che il prezzo del ticket del parcheggio includa anche il costo della navetta.

B – Quali prospettive future

Veniamo ora a esaminare l’ipotesi di completamento.

Abbiamo già detto che tale ipotesi prevede la intercettazione del traffico di attraversamento dall’attuale incrocio con Via Atenolfi   per portarlo fino alla variante ASI e alla strada provinciale per San Pietro di Scafati.

Abbiamo avuto la possibilità di prendere visione del progetto di fattibilità relativo al proseguimento dell’opera.

Uno dei primi ostacoli da superare è il superamento della stazione delle FF.SS. il cui spostamento non è ipotizzabile; ci si impelagherebbe in una lunghissima e difficile trattativa con l’amministrazione ferroviaria che determinerebbe un primo iniziale “handicap” anche in considerazione che sotto la stazione esistono servizi e attrezzature delle ferrovie che non sarebbe facile delocalizzare.

D’altronde anche nel sottosuolo del tratto della SS18 che da Via Atenolfi conduce verso nord vi sono sottoservizi per i quali non è prevedibile uno spostamento; ciò induce a considerare irrealizzabile anche il tunnel che, all’epoca dell’amministrazione del Sindaco Fiorillo, era stato ipotizzato.

Per superare l’ostacolo del fabbricato delle FF.SS., l’attuale progetto prevede il prosieguo del tracciato stradale attuale con la costruzione di una sopraelevata sul corridoio ferroviario che viene così scavalcato; verranno costruiti due impalcati a copertura della trincea ferroviaria, sui quali saranno organizzate le rotatorie stradali di superficie per veicoli a raso, mentre per la parte restante sarà realizzato un viadotto che interesserà il binario morto lato est della linea ferroviaria.

L’intervento di completamento di questo secondo stralcio si sviluppa, tra via P. Atenolfi e via Dei Fabbri, per circa 650 ml ed è costituito per circa 585 ml da una strada a due corsie oltre percorsi laterali, per una carreggiata complessiva di mt 10,50; il punto di origine di questo tracciato è sul Corso Principe Amedeo di fronte alla stazione Agip.

La spesa per quest’opera è di circa 24 milioni di Euro, di cui 10 sono stati già assicurati dalla Regione Campania.

Ma anche questo ulteriore tratto non risolve definitivamente il problema, e il Comune, per il completamento dell’opera, ha già ha previsto, previo reperimento di ulteriori risorse finanziarie, due ulteriori stralci.

Il terzo stralcio comporterà la realizzazione della copertura della trincea ferroviaria della linea ferroviaria Napoli-Salerno e su tale copertura sarà organizzata la viabilità superficiale della variante alla SS18.

E, infine, il quarto stralcio comprenderà la realizzazione di un viadotto a tre campate a scavalco dell’autostrada A3 Na-Sa e la realizzazione di una strada  fino all’innesto con Via Pasquale Santoriello ovvero con la variante ASI e quindi con la strada provinciale per San Pietro di Scafati.

 

Tali opere, già di per se non di facile realizzazione, presentano ulteriori difficoltà di collegamento dei vari quartieri e frazioni che attraversano o costeggiano, la cui viabilità deve essere incanalata anche sulle nuove carreggiate attraverso idonei innesti o rotatorie.

A proposito di rotatorie, indispensabili per i vari innesti,  ne sono previste almeno altre quattro, iniziando da quella che dovrebbe essere creata all’incrocio tra Via Atenolfi e la SS18, nei pressi della Clinica Ruggiero, per consentire di immettersi sulla strada sopraelevata che si costruirà alle spalle dell’edificio della stazione ferroviaria, e consentire di accedere anche alla stessa Via Atenolfi e alla frazione di  Pregiato.

Altra grande rotatoria è prevista dov’è attualmente il ponte di Pregiato, alla fine di via dei Fabbri.

Una terza rotatoria è prevista poco distante  dal casello autostradale,  lato Pregiato, nei pressi dell’ancora esistente rudere di un fabbricato in cemento, quasi sotto il tracciato autostradale,  residuo di una costruzione iniziata e mai completata.

La quarta e ultima rotatoria è prevista a poca distanza dal campo sportivo di Pregiato e dall’ex palazzetto dello sport, ora trasformato in Palaeventi.

Tutto il nuovo tracciato stradale ha uno sviluppo complessivo di circa 1800 m. ma, nonostante la sua limitata estensione, si articola in un cointesto ambientale, territoriale e urbano complesso del comune di Cava de’ Tirreni.

Il costo Totale dell’opera, da via Atenolfi al Palaeventi, è di Euro 58.600.000,00.

Opere strategiche che, così come progettate, non hanno un grande impatto ambientale sul territorio in quanto attraversano località periferiche e zone non densamente abitate, ma che sono di grande valore  sociale perché risolveranno il grande problema che attanaglia la città da decenni, derivante dal congestionamento del centro e dal conseguente inquinamento dell’aria che si aggrava sempre di più anche a causa del lentissimo deflusso automobilistico che determina la produzione di maggiori emissioni di gas e sostanze inquinanti dannosissime alla salute.

E’ chiaro che un’opera di tale portata non si realizza dall’oggi al domani, per tanti motivi: economici, tecnici, politici, nonché per le prevedibili reazioni e opposizioni da parte di avversari politici, ambientalisti eccetera; tutto questo fa prevedere i consueti tempi lunghi di un paese come il nostro nel quale si privilegiano le bizze, le burocrazie, le pratiche giudiziarie a discapito delle diverse esigenze e interessi dei cittadini.

Ma l’amministrazione che riuscirà ad avviare un progetto di tale importanza verrà ricordata per decenni, come oggi viene ricordata quella di Eugenio Abbro che ha il merito di aver dato inizio a tutto ciò.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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