Cava de’ Tirreni, il PD… partito ad horas
Diciamoci la verità, ma gli attuali assessori democrat lasceranno mai la poltrona per loro sponte? Neanche se minacciano di fucilarli. D'altro canto, se avessero avuto un minimo di decoro politico avrebbero appiedato Servalli già da un pezzo
Avete letto il comunicato del PD cavese sulla vicenda della revoca del vice-sindacato a Nunzio Senatore? Se non l’avete fatto, potete anche farne a meno. Non aggiunge o toglie qualcosa alla vicenda. E’ flebile come il cinguettio di un uccellino bagnato e impaurito. Spiace per Nunzio Senatore, ma il suo PD non è andato oltre i pannicelli caldi. Una solidarietà stiracchiata e di facciata. Con un tono dimesso e quasi tremebondo nei confronti di Servalli, un tiranno buono sebbene vendicativo. Oseremmo dire che il PD ha mostrato un atteggiamento, rubando la scena a Maurizio Landini, da cortigiano più che con la dignità politica di un partito di maggioranza.
Sia chiaro, non è mia intenzione sparare sulla Croce Rossa, quindi, per rispetto soprattutto verso il segretario cittadino Massimiliano De Rosa, amico e persona perbene, mi trattengo sul PD e non vado oltre.
Mi sia consentito, tuttavia, soltanto un piccolo ragionamento. Con una doverosa premessa. Appartengo ad un’altra era politica, quasi preistorica, quella della Prima Repubblica. Quella in cui c’erano politici anche con la quinta elementare ma che sapevano mantenere il punto e non si facevano, per così dire, passare la mosca per il naso.
Bene, dico questo per evidenziare un fatto. Vale a dire che a fronte dello sgarbo se non addirittura il sopruso politico compiuto dal sindaco Servalli, mi aspettavo o che il PD non fiatasse nemmeno e senza batter ciglio piegava la testa oppure che desse al primo cittadino un ultimatum. Quale? Dare a Servalli non più di 24-48 ore per fare marcia indietro, diversamente annunciare che sul suo tavolo sarebbero piovute le dimissioni degli assessori democrat con l’immediata uscita dalla maggioranza. Insomma, come dire, che il PD per una volta mostrasse gli attributi, ma soprattutto un po’ di rispetto per se stesso.
Il PD cavese, invece, ha tentato la furbata per mascherare la resa. Vale a dire riservarsi di valutare “le consequenziali azioni da intraprendere”. Chiedendo a Servalli di tornare ad horas sui suoi passi ma senza caricare, figurativamente s’intende, il fucile a pallettoni. In breve, non ha detto nulla, visto che avrebbero già dovuto subito dettare tempi e condizioni. In altre parole, Servalli ha avuto la conferma che non succederà assolutamente nulla. Tutti resteranno al loro posto. Per senso di responsabilità, ovviamente. E, per altrettanto senso di responsabilità, voteranno il bilancio e qualsiasi altro ben di Dio, anche se ufficialmente il PD potrà essere anche fuori dalla maggioranza.
Diciamoci la verità, ma gli attuali assessori democrat lasceranno mai la poltrona per loro sponte? Neanche se minacciano di fucilarli. D’altro canto, se avessero avuto un minimo di decoro politico avrebbero appiedato Servalli già da un pezzo. E il primo a saperlo è il povero Massimiliano De Rosa, il quale inspiegabilmente, almeno per me, continua a interpretare lo scomodo ruolo di cireneo.
In conclusione, non succederà assolutamente nulla. Nunzio Senatore sarà lasciato solo e magari troverà dignitoso dimettersi anche da assessore per non subire più le angherie e la vicinanza del primo cittadino, ma anche per costruirsi, in anticipo rispetto agli altri, un futuro senza la palla al piede rappresentata proprio da Servalli.
Ci auguriamo, ovviamente, di sbagliarci e che finalmente, anche se con ritardo, non prevalga ancora quel senso di responsabilità che il PD sfoggia a piene mani per amore e il bene della città.
Quella che hanno distrutto e riempita di macerie.







