scritto da Alfonso Petrillo - 05 Marzo 2016 11:37

Referendum sulle trivelle: italiani poco informati, ma sensibili ai temi ambientali

Il prossimo 17 aprile gli italiani sono chiamati a votare il referendum sulle trivellazioni per l’estrazione di petrolio. Sul tema di così strettissima attualità è stato effettuato un sondaggio da parte dell’istituto di ricerca demoscopica SWG.

Vediamo cosa ne pensano gli italiani.

Ad una prima domanda, secondo lei al giorno d’oggi la qualità ambientale è..., il 52% degli intervistati ha risposto che è seriamente minacciata, mentre per il 41% vive alcuni pericoli e solo per il 7%, ovvero per una esigua minoranza, non è particolarmente in pericolo.

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Da questa prima risposta emerge molto chiaramente i sentimenti ambientalisti degli italiani. La conferma arriva anche dalle risposte che gli intervistati hanno dato alla seconda domanda, ovvero, secondo lei la tutela dell’ambiente è…, il 64% la ritiene una necessità, il 22% un valore, mentre un esiguo 12% una speranza poco compatibile con lo sviluppo, infine, il 2% addirittura una moda.

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Alla terza domanda, l’idea di trivellare il mare per trovare petrolio è?, il 56% degli intervistati la ritiene un’idea sbagliata, di cui il 43% in quanto distrugge l’ecosistema, il 13% perché uccide pesca e turismo. Il 37%, invece, ritiene che quella delle trivellazioni in mare sia un’idea giusta, di cui il 32%, però, afferma che bisogna prestare attenzione all’ambiente, mentre solo il 5% perché abbiamo bisogno di petrolio.

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Ma cosa rappresenta il petrolio per gli italiani? Alla quarta domanda, quando si parla di estrazione di petrolio si parla anche di impatto sull’ambiente, secondo lei, per dare l’indipendenza energetica all’Italia… gli intervistati in maggioranza non hanno dubbi. Per il 59%, infatti, bisogna rinunciare al petrolio per difendere completamente la qualità ambientale, sono una minoranza sebbene consistente, il 24%, quanti ritengono, al contrario, che si può rinunciare un po’ alla qualità ambientale.

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Ma, ad oggi, quanti sono gli italiani che sono a conoscenza che il prossimo aprile si terrà un referendum sul tema dell’estrazione del petrolio dai giacimenti marini?

Solo il 22% degli intervistati risponde di essere ben informato, mentre il 40% ne ha sentito vagamente parlare, infine, il 38% non ne sa nulla. Non essendo ancora iniziata la campagna di informazione e referendaria, il livello di conoscenza che dichiarano gli italiani sul tema può essere ritenuto incoraggiante per i promotori del referendum che sono chiamati, però, ad un impegno informativo di non poco conto.

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Ma cosa ne pensano gli italiani del referendum sull’estrazione del petrolio? Per il 74% il referendum è molto o abbastanza importante, solo il 16% lo ritiene poco importante e un modesto 10% non gli attribuisce alcuna importanza.

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L’ultima domanda rivolta concerne il voto al referendum, il 78% di quanti si sono dichiarati propensi di andare ai seggi hanno risposto che voteranno sì al fermo dell’estrazione di gas e petrolio in mare entro 12 miglia dalla costa. Una minoranza, il 22%, invece, voteranno per il no.

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In conclusione, i sentimenti degli italiani sembrano essere decisamente pendere dalla parte di quanti sono per la tutela dell’ambiente e contrari quindi alle trivelle. Resta, però, l’incognita del quorum da raggiungere per far sì che la consultazione referendaria sia valida.

L’obiettivo, più che altro, dovrà essere, quindi, quello di convincere gli italiani di andare al voto. Non sarà facile, ma il terreno è più che fertile se l’aratro della buona informazione farà fino in fondo il suo lavoro.

“Un terzo degli italiani -scrivono, infatti, i ricercatori di SWG- sembra intenzionato ad andare a votare al referendum sulle trivelle del 17 aprile. Siamo ancora lontani dal
voto e, soprattutto, non è ancora iniziata alcuna campagna d’informazione e referendaria”.

“Il quadro -concludono- è a motori spenti e la partita è da iniziare.  La quota  d’ipotetica partecipazione rilevata non mette al riparo alcun risultato. Non dà la garanzia del quorum, ma non fa nemmeno dormire sonni tranquilli agli avversari della consultazione”.

Insomma, la partita referendaria è tutta ancora da giocare. (fonte SWG)

Nato nel 1986, laureando in Scienze Politiche, attualmente dipendente di Iperceramica, ha collaborato con "Le Cronache di Salerno" e sin dall'inizio con Ulisse on line.

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