Decreto “Natale”: forse uno spiraglio per negozi e ristoranti
In caso di miglioramento dei numeri della pandemia, a ridosso delle Feste potrebbe arrivare un Dpcm ad hoc con un leggero allentamento delle misure per non mortificare i consumi.
Prosegue la mediazione tra l’Esecutivo e i governatori regionali, che puntano ad un graduale allentamento delle misure di contenimento della pandemia in vista del Natale: una data a ridosso della quale potrebbe essere previsto un Dpcm ad hoc. Anche se il coordinatore del Cts, Angelo Miozzo precisa che “un Natale tradizionale ce lo dobbiamo scordare”.
È ormai certo che resteranno ancora chiusi i circoli e le strutture sportive, le palestre, i cinema e i teatri, mentre uno spiraglio ci potrebbe essere per i negozi e i ristoranti, che potranno tornare “in semilibertà” se rispetteranno le regole che già hanno. Anche se non sarà – spiega Miozzo – un “liberi tutti”.
Con il countdown in vista delle feste natalizie, non si può escludere che il Dpcm in scadenza il 3 dicembre possa essere prolungato per qualche altra settimana. Poi, potrebbe avvicendarsi un nuovo decreto ad hoc a ridosso del Natale.
Tra le ipotesi – per non mortificare i consumi – ci sarebbe la possibilità di tenere i negozi per lo shopping aperti anche di sera tardi, per spalmare le entrate dei clienti e favorire comunque il commercio.
Nel frattempo sul tavolo, tra le iniziative lanciate dalle Regioni c’è l’accelerazione dei tempi sulla revisione dell’assegnazione delle zone, in particolare per la promozione verso quelle meno restrittive (attualmente la forbice di tempo minimo è due settimane) e l’allentamento delle misure in quelle province dei territori della ‘red zone’ che hanno però dati più confortanti. (fonte Confcommercio)