scritto da Redazione Ulisseonline - 27 Ottobre 2016 08:59

Cava, il Consiglio ha discusso del traforo per Maiori, di Ausino e del Consorzio dei Rifiuti

Questo traforo s’ha da fare? E’ stata lunga e articolata la discussione in merito portata avanti nel corso del Consiglio comunale che si tenuto ieri fino a sera inoltrata al Comune di Cava de’ Tirreni. Si è dibattuto sul protocollo d’intesa stipulato tra il Comune di Cava e quello di Maiori e sulla bontà o meno dell’idea di realizzare una galleria di 7 km attraverso i Monti Lattari.

I dubbi sollevati al riguardo dal consigliere Massimiliano Di Matteo riguardano, oltre che le problematiche paesaggistiche e ambientali, anche il fatto che Cava diventerebbe, nella sua visione delle cose, un mero svincolo stradale tra Napoli e la Costiera Amalfitana, con tanto di traffico e congestione del centro urbano.

Negativo anche il parere di Armando Lamberti che ravvisa in questo progetto dell’Amministrazione buona volontà, ma mancanza di metodo. Ed è per questo che ha palesato la sua ferma contrarietà a quella che reputa una scelta irresponsabile.

Di diversa opinione invece Marco Galdi che benedice l’operazione e parla, in questo caso, di lungimiranza da parte dell’Amministrazione comunale che intravede in questo progetto la possibilità di far ritornare Cava a un ruolo centrale con potenziali e congrui ritorni economici e turistici.

Un altro punto in discussione riguardava l’assunzione di lavoratori interinali presso le società controllate dal Comune di Cava. In particolare Galdi, presa la parola, ha palesato le perplessità dell’opinione pubblica sulle assunzioni in Ausino, la società partecipata che si occupa dei servizi idrici integrati di cui il Comune detiene il 18%, attraverso il filtro delle agenzie interinali.

“Si lascia nello sconcerto chi guarda a quest’opportunità e la vede possibile solo per quelli che sono iscritti alle agenzie interinali, e soltanto per alcuni degli iscritti nelle suddette agenzie”.

Ha provveduto a rintuzzare tali accuse l’assessore con delega alle Partecipate, Paola Moschillo, spiegando che l’Ausino dispone di piena autonomia nella scelta della modalità di reclutamento del personale e che ha fatto fronte alle sue esigenze con gli strumenti previsti dalla normativa vigente. Quindi, a suo dire, nessuna mancanza di trasparenza da parte della società nella scelta di tre dei sette profili occupazionali richiesti.

In conclusione, una posizione poco convincente quella espressa dall’Amministrazione comunale che non dirada i dubbi e le forte perplessità, ma anche gli inciuci che si rincorrono sotto i portici.

Subito dopo è stato dibattuto il passaggio di cantiere per la raccolta differenziata dal Consorzio di Bacino alla Metellia Servizi, tema di cui si dibatte da diverso tempo e che pare essere ancora lontano da una soluzione adeguata.

Da mesi Marco Galdi sui social chiede per quale motivo non si è messa ancora mano all’unificazione dei due cantieri che permetterebbe un risparmio complessivo di oltre 700.000 euro annui, circa il 10% sulla bolletta della TARI. Da agosto, ha puntualizzato, il Consorzio non ha più l’autorizzazione per continuare a svolgere il suo servizio ed ha potuto continuare a farlo solo grazie all’adozione di un’ordinanza sindacale che ha permesso una proroga sino a fine novembre.

A chiarire in proposito la questione, riguardante un “vecchio carrozzone politico”, così ha rinominato il Consorzio di Bacino il consigliere Antonio Barbuti, sono stati prima il consigliere e capogruppo PD, Giuliano Galdo, e poi il sindaco Servalli.

“Il Consorzio ha chiesto, anzi, ha posto il diktat di assimilare sette impiegati diretti, tra cui il Direttore Generale, dei trentacinque totali (per un costo annuo di oltre 350.000 euro) e ventotto indiretti. I costi che si dovrebbero sostenere sarebbero davvero ingenti”, ha precisato Galdo. Ha continuato poi Servalli, il quale ha detto che se per i ventotto impiegati indiretti ci sarebbe la possibilità di essere incorporati sin da ora, diverso è il discorso per i dirigenti, la cui conglomerazione ora come ora sarebbe “una follia amministrativa, un’operazione sciagurata”, queste le sue testuali parole.

Quale la soluzione allora? Secondo il Sindaco l’unica via è l’applicazione della legge regionale sugli enti d’ambito, prima non sarebbe conveniente perché la “Metellia non reggerebbe”. (foto Gabriele Durante)

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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