Cava, dopo quasi un mese di disagi riapre al traffico veicolare via Rosario Senatore
Finalmente, dopo praticamente un mese di chiusura al traffico veicolare, è stata riaperta via Rosario Senatore!
Dal 13 marzo gran parte degli automobilisti cavesi, infatti, sono stati costretti ad un grande esercizio di pazienza che non ha evitato il montare dell’esasperazione. Il motivo di tanto disappunto nei riguardi dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Servalli è stato causato dal dilungarsi, per oltre tre settimane, del divieto di circolazione in un’arteria nevralgica del traffico cittadino a causa dei lavori in corso.
La zona in questione è, appunto, via Rosario Senatore, la strada che sbuca nella centralissima piazza Abbro, che è rimasta sino a ieri pomeriggio interdetta alla circolazione delle auto e di qualsiasi altro mezzo poiché sono stati effettuati lavori di ripristino della pavimentazione sconnessa. Per la verità le aree di intervento nell’intera piazza sono ben tre, escluso quello appena citato, ma lì, fortunatamente, è stato impedito il passaggio soltanto in una parte della carreggiata.
Le motivazioni addotte dall’Amministrazione comunale per il protrarsi dei tempi di attesa sono state che occorreva circa un mese per permettere al materiale usato di sedimentare bene; infatti, già mesi addietro fu eseguita la medesima opera di manutenzione, ma i tempi di attesa più brevi avevano, a quanto si sostiene, reso vano l’operato con risultato che dopo poco tempo ci si è ritrovati al punto di partenza, ovvero con il basolato sconnesso.
Tuttavia, tali spiegazioni non sono servite a placare l’irritazione dei cittadini che per ventiquattro giorni sono stati costretti ad allungare le distanze e i tempi di percorrenza, nonché a sostare lungamente nelle auto bloccate nel traffico, soprattutto durante gli orari di punta.
In tanti, ma veramente tanti, si sono chiesti se fosse effettivamente necessario aspettare così tanto tempo per la riuscita dei lavori, creando disagi alla cittadinanza che, forse potevano essere risparmiati. Risulta davvero difficile immaginare che in ogni città che necessita di lavori di ripristino i tempi siano così lunghi, significherebbe la paralisi.
Fatti dovuti accertamenti e chiesto a persone competenti in materia, nonché a tecnici di altri Comuni dove i medesimi lavori sono stati perfettamente realizzati e in tempi assai contenuti, la risposta che ci è stata data è che i tempi di stagionatura, per un lavoro di posa in opera del basolato effettuato a regola d’arte, con conseguente divieto di passaggio di veicoli, sono di sei-sette giorni, al massimo dieci. Quindi, meno, molto meno di quanto è avvenuto nella città metelliana, con tutti i disagi provocati.
La domanda sorge spontanea: perché, invece, a Cava de’ Tirreni i lavori si sono dilatati così tanto? Qualche maligno potrebbe osservare che anche nella realizzazione dei lavori pubblici l’attuale Amministrazione comunale mette in mostra una delle sue peculiarità: andare piano, senza strappi e sussulti, con flemma. Chissà se non sia davvero così.