Cava de’ Tirreni, il Sindaco delle cose inutili ed i suoi menestrelli di corte
Nella giornata di ieri, l’Ufficio Stampa del Comune ha comunicato che sono state attivate 7 postazioni di wifi. Una buona notizia, ma niente di che. E poi vediamo anche il perché. Ad ogni modo, i menestrelli di corte del sindaco Servalli non hanno perso l’occasione per gioirne. Poverini, in tempo di vacche magre, tutto fa brodo. Peccato che i menestrelli si entusiasmano talmente che poi tendono a strafare, anzi a straparlare, e, scusate il neologismo, a “strascrivere” sui social. E fanno tanto inutile e sciocco frastuono da svegliare il can che dorme.
In altre parole, non mi piace fare le pulci anche alle buone notizie, quantunque modeste. I menestrelli mi costringono però a farlo.
Incominciamo con il dire che finalmente, dopo anni e troppo ritardo, in città c’è qualche postazione wifi. Vogliamo vedere cosa succede nei comuni a noi vicini? Prendiamo Agropoli. Nel marzo scorso proprio il nostro giornale ha dato la notizia di altri quattro punti wifi clicca qui. Ad Amalfi è attiva da tempo la rete wi-fi pubblica, denominata AmalWifi, con 20 hotspot clicca qui, mentre a Maiori dal 2017 il wi-fi è gratuito su Lungomare, Porto e Corso Reginna clicca qui. Non è da meno Nocera Inferiore clicca qui, infine, a Fisciano dallo scorso aprile c’è una “WI-FI Free Zone” clicca qui. E non parliamo del capoluogo di provincia, Salerno, che è un altro mondo, ma non fa testo perché è il regno di De Luca clicca qui.
Fermiamoci qui. Capisco i festeggiamenti, ma i nostri menestrelli di corte di cosa vogliono parlare? Perché non dicono, ammesso che ne siano a conoscenza, che a Palazzo di Città almeno fino ad ora non c’è il wifi e che, tanto per capirci, nel Salone d’onore per collegare una eventuale postazione fissa si utilizza un filo volante che porta la connessione dalle stanze della segreteria del sindaco? E lo stesso in Sala Giunta: altro cavetto volante per consentire al primo cittadino la connessione del pc.
Questo è. Siamo tra gli ultimi, pur essendo la seconda città della provincia per numero di abitanti. In una parola, come dicono a Napoli, siamo ai piedi di Pilato. E non solo per quanto riguarda il wifi. Restando sempre nel digitale e nelle realtà a noi prossime, sempre ad Agropoli (che per quanto bella e cara, non è Sanremo o Saint-Tropez) è da poco attiva un’app che offre una serie di servizi utili ai cittadini e ai turisti clicca qui, mentre ad Amalfi clicca qui dal 2019 è attivo WhatsAmalfiApp che consente ai cittadini di avere le informazioni di pubblica utilità direttamente sul proprio tablet o cellulare. Nella nostra città non c’è niente di tutto questo. Sul digitale siamo più o meno all’età della pietra. E i menestrelli di corte hanno la faccia tosta pure di fare i gradassi? Ma fatemi il piacere…
Questo sul digitale. I problemi veri, però, sono anche e soprattutto altri.
Vogliamo parlare di una città sempre più sporca e di una bolletta sempre più cara? Vogliamo parlare di un servizio di raccolta rifiuti sempre più inadeguato e superato? E questo nonostante la qualità del meritorio lavoro svolto dagli operatori di Metellia?
Vogliamo parlare di una macchina comunale disastrata, antiquata, autoreferenziale e spesso nemica del cittadino? E dei concorsi per le nuove assunzioni che non si possono fare perché, tra l’altro, la spesa per il personale ha superato la soglia consentita?
Vogliamo parlare della struttura comunale appesantita negli ultimi tre anni da quasi un centinaio di assunzioni di categorie protette a scapito della sua funzionalità? Tanto da ritrovarci poi senza operai in organico: giardinieri, falegnami, fabbri? Forse che ci siamo già dimenticati della pulizia delle erbacce dalle strade in pieno centro cittadino e non solo nelle frazioni? Abbiamo dovuto aspettare che lo facessero i percettori del reddito di cittadinanza. Almeno per questo ci è andata bene. E il cimitero, mai stato così abbandonato e mal messo?
Vogliamo parlare delle finanze comunali oramai alla canna del gas? E di un Sindaco che nel 2015 aveva promesso la spending review, la lotta agli sprechi, e che da qualche anno per far quadrare il bilancio deve vendere gli immobili di proprietà comunale? O che deve mettere le mani nelle tasche di noi cittadini cavesi aumentando l’addizionale Irpef comunale?
Insomma, di cosa vogliamo parlare? Siamo alla frutta. Senza idee, senza prospettive, senza un progetto di città. E questo conferma la convinzione che siamo in presenza di un sindaco dalle cose inutili, assente sulle questioni che contano.
Un’ultima annotazione. Nei prossimi mesi cominceranno a piovere i finanziamenti europei del PNRR. In un simile scenario, la nostra città conterà qualcosa, otterrà qualcosa, sarà presente sui tavoli che contano?
Con queste domande mi congedo sperando che al riguardo i menestrelli di corte dicano qualcosa di utile e interessanti per noi cavesi.