E’ nata l’Amministrazione Servalli-Barbuti?
E’ finita com’era nelle previsioni. La maggioranza che governa Cava de’ Tirreni ha superato, anche se con qualche perdita, lo scoglio dell’approvazione dei documenti finanziari nella seduta consiliare di giovedì scorso.
Agli osservatori esterni come chi scrive, così come alla pressoché quasi totalità dei cittadini, alcune cose continuano a sfuggire.
Quali? In primo luogo, è evidente un aspetto che rende perplessi, ovvero il palese tentativo di Sindaco, Assessore al Bilancio e maggioranza nel suo insieme, di minimizzare. In altre parole, ammettere le difficoltà, ma nello stesso tempo rassicurare sulle prospettive future e più ancora sui rimedi posti in essere.
Una modalità, quest’ultima, che stride in maniera evidente con i Revisori dei Conti del Comune metelliano, i quali senza tergiversare hanno bocciato bilancio di previsione e piano di rientro. Stiamo parlando dell’organo collegiale preposto al controllo contabile delle finanze del Comune. In breve, di persone competenti in materia e per nulla sprovveduti. E più ancora neutrali rispetto al dibattito politico che fisiologicamente contrappone maggioranza e opposizione.
Il secondo aspetto che inquieta è lo strappo, anzi lo sgarbo istituzionale che questa maggioranza ha posto in essere rispetto ai Revisori dei Conti messi, anche in modo poco conveniente (e questo è un eufemismo), sul banco degli accusati. E’ qualcosa di clamoroso. Una circostanza mai vista e vissuta. Almeno a Cava de’ Tirreni. Eppure ricordo che il sindaco Fiorillo, quasi trent’anni fa, in una consiliatura veniva messo in croce dai Revisori dell’epoca, ma fu sempre fatto salvo il decoro istituzionale.
C’è poi un terzo aspetto e riguarda l’opposizione. Rispetto al passato c’è, inutile negare l’evidenza. Deve crescere, però, e pure parecchio. Eccetto qualche intervento di qualità, per il resto è rimasta in superficie. Deve attrezzarsi meglio. Studiare ed approfondire di più. A parte questo, sono maturi i tempi per avviare la costruzione di una proposta politico-programmatica alternativa e credibile. Non sarà facile, ma deve ricercare necessariamente il senso dell’unità.
Ciò detto, veniamo alla maggioranza. Nell’insieme ha dato prova di coesione che non è inficiata né da qualche assenza né dal legittimo dissenso di un consigliere comunale. Resta da capire se la compattezza dimostrata derivi dalla paura piuttosto che dalla convinzione.
Per il resto, dalla seduta consiliare dell’altro giorno è emersa nella maggioranza la figura di Antonio Barbuti. Un veterano della politica cavese che da più di trent’anni siede nei banchi consiliari. Capace, con le sue alchimie politiche, di essere quasi sempre in maggioranza o comunque tra i protagonisti. L’altra sera ha tenuto banco.
A parte Adolfo Salsano, che in sostanza ha difeso se stesso, Barbuti ha tenuto un’arringa difensiva dell’Amministrazione comunale di circa mezz’ora. Ha difeso, ma anche giocato d’attacco, assicurando per il futuro un cambio di passo, un accorto controllo di gestione. Per farla breve, si è ritagliato un ruolo da leader di questa maggioranza.
Se così sarà, da oggi non avremo più l’Amministrazione Servalli, bensì l’Amministrazione Servalli-Barbuti. E non tarderanno ad esserci dei riflessi.
Fermiamoci qui.
Di sicuro, il bello, si fa per dire, viene da adesso.
Bisognerà rientrare dal deficit. E per i cavesi comincerà il salasso. Sì, perché al di là delle dispute politiche di palazzo, le tariffe dei servizi sono state aumentate e in generale ad essere più leggero sarà il portafoglio dei cavesi.
Nel frattempo, bisognerà vedere per davvero se il piano di alienazione degli immobili comunali porterà i suoi frutti. E in generale se le entrate preventivate troveranno un positivo riscontro nei fatti. A cominciare dai proventi delle famigerate antenne dopo la conversione del decreto legge n. 77, che ha modificato la disciplina in materia (leggi qui). A quanto sembra di capire, i proventi milionari preventivati da Servalli & C. non saranno mai riscossi e rischiano purtroppo di restare solo un miraggio.
In conclusione, non ci resta che sperare per davvero che questa Amministrazione cambi passo e soprattutto sia capace di mettere i conti a posto e dare migliori servizi alla città. C’è poco da illudersi, però.
L’altro giorno, il premier Mario Draghi ha affermato testualmente che “il governo si consuma quando lavora per restare”. Difficile non pensare a Servalli e alla sua amministrazione, che si è già molto consumata.
Nell’auspicio, ovviamente, che il lavoro di Servalli non sia solo finalizzato a restare in sella.