“Ho iniziato a giocare nella piazzetta e al campetto di Passiano. Se sono diventato un calciatore e anche grazie alla mia frazione”
“Ai ragazzi dico di rimanere con i piedi per terra sempre, studiare, mai perdere voglia e pazienza e non avere fretta di arrivare”
Cavese, calciatore, bomber della serie B, Massimo Coda è l’attaccante del Lecce attualmente seconda in classifica quindi ad un passo dalla serie A.
Che tipo di persona sei e quando devi chiedere un consiglio a chi ti rivolgi?
Mi definisco una persona dall’animo buono e sincero, non amo la falsità. Quando ho bisogno di un consiglio ho un bel po’ di persone a cui mi rivolgo: mia moglie, le mie sorelle, i miei genitori e i miei amici che spesso e volentieri viaggiano tutti sulla stessa onda.
Il tuo motto preferito qual è?
Vivi e lascia vivere
Da ragazzo come riuscivi a conciliare sport e scuola?
Quando sono cominciati gli allenamenti con la prima squadra era molto difficile riuscire a conciliare le due cose e da lì ho capito che non potevo far camminare insieme le due attività! Studiare è fondamentale, ma in quel periodo il calcio per il mio futuro è stato più importante!
C’è stato un momento in cui hai capito che saresti diventato calciatore professionista?
Nel momento in cui ho iniziato a giocare con i “grandi” iniziavo a sentirmi uno di loro. Da li ho capito che potevo farcela!
Quale sarebbe stato il lavoro che ti sarebbe piaciuto fare se non avresti intrapreso la carriera da calciatore?
Molto probabilmente avrei seguito mio padre a capo di una concessionaria d auto.
Quale consiglio daresti ai più piccoli per riuscire a diventare calciatore?
Ho mio nipote Antonio che sta seguendo i miei passi proprio come me nella Cavese e sono molto contento per lui. I consigli che do a lui e ai più piccoli sono di rimanere con i piedi per terra sempre, studiare, mai perdere voglia e pazienza e non avere fretta di arrivare. E soprattutto di cogliere al volo le opportunità che arrivano senza aver paura di sbagliare anche se si è tanto giovani!
Secondo te quali sono le qualità che un ragazzo dovrebbe avere per raggiungere il suo sogno di diventare calciatore?
Oltre le doti tecniche e fisiche, ci vuole tanta tanta mentalità giusta, quella che non ti fa mai perdere l’umiltà e la voglia di arrivare! Quindi carattere, fisicità, tecnica, professionalità, umiltà!
Cosa provi ad essere il bomber della serie B?
Mi fa piacere, mi gratifica anche se non ho ancora completato i miei obiettivi!.
A chi stai dedicando tutti questi gol?
Ho dedicato un po’ di gol quest’ anno sia ai miei genitori, ai miei figli, a mia moglie, alle mie sorelle, ad amici e infine alla squadra che mi sta permettendo di fare bene.
Sei ormai un orgoglio per la nostra città ma soprattutto per la tua frazione, Passiano. L’avverti questa piacevole questa sensazione?
Da sempre. Non hanno mai smesso sia in categorie inferiori che adesso. Li ringrazio molto spero di continuare a portare in alto il nome della mia città.
Cosa rappresenta per te la frazione di Passiano?
E’ il mio punto di partenza. Ho iniziato a giocare nella piazzetta e al campetto di Passiano. Se sono diventato un calciatore e anche grazie alla mia frazione.
Cosa proverai quando sarai a fine carriera?
Fine carriera!? Per adesso non ci penso. Vorrei giocare fino a 45 anni.
Finita la carriera calcistica a cosa ti dedicherai?
Vorrei dedicarmi a qualcosa che non mi faccia sentire la mancanza del mio lavoro di una vita… vedremo, adesso è presto, devo ancora portare a termine i miei obiettivi. (foto tratte dal profilo Fb)