scritto da Francesca Faiella - 20 Giugno 2025 07:28

Salerno Letteratura, grande partecipazione per la presentazione di “Tom Tomato story” di José Elia

Spero che questo libro sia come un piccolo opuscolo in una biblioteca –dichiara l’autore José Elia- la cui lettura possa interessare specialmente i più giovani, per i quali l’immaginario del secolo scorso sull’America è stato tenuto in vita dalla serie de I Soprano, dai romanzi di John Fante, dai film di Coppola e di Scorsese, ma è un mondo che ha ancora tanto da dire

L’altro ieri mercoledì 18 giugno alle 20.00 a Largo Pomona, nei pressi del Duomo di Salerno, il pubblico di Salerno Letteratura ha incontrato José Elia, autore di “Tom Tomato Story”, D’Amato Editore. Hanno condotto l’incontro Pasquale Romano e Antonio Ferrara, già colleghi in esperienze televisive e stimatori del giornalista salernitano.

“Tom Tomato Story” è il racconto del sabotaggio della Abel Bell, prima industria conserviera dell’Unione, fino alla comparsa del nuovo marchio di Tom Buattelli. Sullo sfondo gli anni ’40 degli Stati Uniti, abitati da personaggi italoamericani dai nomi allusivi e maccheronici, che si invischiano in un vortice di crimine e finanza nella guerra per il monopolio del pomodoro. L’ironica narrazione del successo di “Tom Tomato” strizza l’occhio al poliziesco, affidandosi a capitoli che sembrano stralci cinematografici.

“Spero che questo libro sia come un piccolo opuscolo in una biblioteca –dichiara l’autore José Elia- la cui lettura possa interessare specialmente i più giovani, per i quali l’immaginario del secolo scorso sull’America è stato tenuto in vita dalla serie de I Soprano, dai romanzi di John Fante, dai film di Coppola e di Scorsese, ma è un mondo che ha ancora tanto da dire. La storia dell’America infatti è singolare: mentre altre popolazioni hanno diverse voci che hanno raccontato la loro storia, gli italiani che si sono trasferiti in America l’hanno conquistata in tre modi: prima con la nave, cioè con Cristoforo Colombo, poi con lo spartito, infatti l’opera italiana è stata sin da subito molto apprezzata: alla prima del Barbiere di Siviglia nel 1925 a New York c’erano pochissimi italiani nel pubblico! Inoltre gli italiani hanno conquistato l’America anche con la forchetta: molti ristoranti eleganti e di lusso erano destinati non solo agli italiani poco facoltosi di allora. Infine certo abbiamo esportato anche la pistola, con un modo di organizzare la gang molto singolare ma il marchio degli italiani era avere da un lato un’anima onesta e dall’altro un’anima criminale.”

José Elia inizia a scrivere nel 1975 sulla “Gazzetta di Salerno”, lavora per “Lira Tv”, è Direttore di “Telecolore Tv”, dall’89 al ‘99. Ha scritto lavori teatrali e girato documentari negli Stati Uniti, ispirati alla tradizione degli italoamericani, ha collaborato con la Cattedra di Teoria e Tecnica del Linguaggio Radiotelevisivo presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università di Salerno. E’ stato autore di programmi televisivi per Rai e Mediaset.

Cavese, laureata in Letterature comparate alla Sapienza di Roma, insegna lettere in una scuola media di Cava. Ama la letteratura, il teatro e il lindy hop, si dedica al giornalismo per passione.

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