Minori, Gianni Trezza: storia di una rinascita
Ho iniziato prima a dipingere i sassolini della marina di Minori, che di volta in volta sistemavo nei vasi dei fiori del lungomare, simile ad un naufrago che lancia un messaggio nelle bottiglie, speranzoso che qualcuno li avrebbe raccolti.
AD9Arte, in Corso Vittorio Emanuele 26 in Minori dal 19 al 25 agosto (ore 19,00-22.00), presenta la mostra personale di Gianni Trezza dal titolo ‘NASCITA & RINASCITA un viaggio tra scorci, colori, natura e tradizioni’.
La mostra è nata dall’iniziativa del dottore Antonio Daponte, oncologo/pittore, amante d’arte che ha accoglie nel suo spazio espositivo le opere naif di Gianni Trezza.
Il 74enne “artista” è nativo del bellissimo borgo di Raito e cittadino minorese da molti anni. Gianni nasce da una famiglia contadina ed aiuta i suoi genitori nella cura dei giardini, ma nel contempo studia e consegue il diploma di perito industriale. Nel ricordare quei tempi Trezza chiosa: “I miei tempi erano tempi di fatica e di lavoro, ma anche di studio” e ricorda: “Fui il primo a Raito ad avere un motorino, perché mi serviva a raggiungere presto casa, dopo le lezioni per aiutare i miei genitori nei campi” e poi aggiunge: “I miei interessi lavorativi sono stati molteplici, l’esperienza maturata nei campi unita alla mia conoscenza scolastica mi ha aiutato nella vita a superare tante difficoltà”.
Dopo un’ìntensa attività professionale, con esperienze lavorative maturate anche all’estero, Gianni giunto all’età della pensione, aveva progettato una vita più tranquilla per poter godere dei frutti del suo lavoro, circondato dagli affetti familiari, ma come un fulmine a ciel sereno, scoppia il “dramma”: infatti, ci dice; “due mesi dopo l’inizio del Covid 19, una emorragia cerebrale mi fa cadere il mondo addosso. Tutto quello che avevo costruito e i progetti fatti per il dopo pensionamento vengono distrutti’ e continua: “I movimenti limitati, la paralisi della gamba e del braccio sinistro, il non essere padrone del mio corpo mi portavano in una forma di depressione e sfiducia in me stesso”. In questo momento difficile, riemerge in me l’antica passione per la pittura e per la rappresentazione della natura nelle sue varie forme” e prosegue: “Cosi, ho ricominciato a dare corpo ai mei sogni, sconfiggendo la mia “inabilità” e ho iniziato prima a dipingere i sassolini della marina di Minori, che di volta in volta sistemavo nei vasi dei fiori del lungomare, simile ad un naufrago che lancia un messaggio nelle bottiglie, speranzoso che qualcuno li avrebbe raccolti. Il novello artista con sua grande sorpresa nota che di giorno in giorno i sassolini dipinti, scomparivano dai vasi dove erano stati posti, qualcuno aveva apprezzato il pensiero gentile’.
Questo è stato l’imput che ha portato Gianni a vincere la sua “inabilità”, e a fare forza su se stesso riacquistando la propria autostima. Così dai sassolini colorati è passato all’acquerello rappresentando il mondo rurale della sua giovinezza e adolescenza: i limoni, i fiori, gli angoli del paese e tutto quello che attrae la sua attenzione. L’arte è diventato uno strumento riabilitativo che gli ha permesso di trovare la forza per recuperare gradualmente le funzionalità della mano sinistra ma soprattutto per dire a se stesso: ”ce la posso fare a guarire”.
Con questa sua Personale Gianni Trezza, dimostra che la pittura non è solo bellezza, ma può essere anche un mezzo di guarigione che dà all’ artista naif” una nuova motivazione per vivere e progettare un futuro più sereno. Un esempio positivo da seguire che potrà essere d’aiuto a chi ha avuto gli stessi suoi problemi di salute.