scritto da Pierpaolo Durante - 04 Marzo 2024 14:57

Cava de’ Tirreni, recensione di “Un figlio… a sorpresa!” di Luigi Sinacori

La commedia è scanzonata, divertente, ben scritta, i dialoghi curati ed i personaggi coerenti con loro stessi. La critica sociale è una patina leggera che avvolge, senza appesantire, un'opera gradevolissima

“Un figlio… a sorpresa!” è lo spettacolo andato in scena sabato 2 e domenica 3 marzo presso il teatro “il piccolo di Cava”. Si tratta di una commedia in due atti in lingua napoletana ideata e diretta dall’estro creativo di Luigi Sinacori, uno dei padri fondatori del laboratorio teatrale Arcoscenico.

È la vicenda di una madre (Iolanda La Ragione) che, afflitta da una malattia, confessa al prete (Luigi Sinacori) l’identità del padre di suo figlio. Le vicende si svolgono nel piú classico paesino con poche anime, in cui la madre del prete (Pina Ronca) insieme a Erminia (Francesca Cretella) si diletta nello spettegolare. Sullo sfondo si accende la campagna elettorale tra due candidati a sindaco – il dottor Pagano (Gianluca Pisapia) e Giuseppe Lojacono (Mariano Mastuccino) – e, al contempo, l’investigazione per risalire alla paternità del giovane ragazzo (Luca Lambiase).

La commedia è scanzonata, divertente, ben scritta, i dialoghi curati ed i personaggi coerenti con loro stessi. La critica sociale è una patina leggera che avvolge, senza appesantire, un’opera gradevolissima. “Un figlio… a sorpresa” riprende i temi della commedia teatrale: il paesino, i pettegolezzi, la donna che si concede troppo facilmente, il prete guascone ed i politici arrivisti.  La comicità, del resto, ha delle regole non scritte; per divertire bisogna saper ricorrere ai cliché, a quelle maschere intramontabili della commedia dell’arte. Perché, per quanto i tempi cambino, vivranno per sempre certi aspetti dell’animo umano che compongono la società in cui viviamo. Il drammaturgo deve avere la capacità di intercettare tali aspetti e rimodellarli in farsa: questo è ciò che Sinacori è riuscito a fare e che, per certi versi, ricorda il teatro di Peppino De Filippo. L’opera non manca di colpi di scena ed offre una morale sul senso della famiglia ma non per questo la commedia ha la pretesa di prendersi troppo sul serio, facendo sì che il pubblico rispondesse positivamente tra risate e applausi scroscianti.

Diplomato al liceo classico, successivamente ha continuato gli studi laureandosi in Scienze Politiche e relazioni internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno. Appassionato di recitazione, amante della natura ed interessato ai fenomeni della subcultura del nostro tempo.

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