scritto da Pasquale Petrillo - 08 Maggio 2024 08:53

Toti e la giustizia ingiusta. Speriamo di no…

La magistratura deve fare il suo lavoro e ha bisogno di tempo. Le accuse circa una giustizia ad orologeria, visto che fra un mese si vota alle europee, sono comprensibili, tuttavia, lasciano il tempo che trovano. Ad ogni modo, per Toti vale indiscutibilmente la presunzione di innocenza fino all'emissione di una sentenza definitiva di colpevolezza

foto Giovanni Armenante

E’ stato arrestato per corruzione il governatore Giovanni Toti. Il presidente della Regione Liguria è coinvolto in un’inchiesta su concessioni portuali e finanziamenti elettorali. Le accuse sono gravissime. O meglio, la complessiva vicenda giudiziaria sembra assai complicata, grave e di grossa portata. Questo al di là delle specifiche e tutto sommato limitate accuse rivolte a Toti. Ad ogni modo, non è per nulla da escludere che in Liguria si torni in tempi brevi al voto. E forse questa potrebbe essere la soluzione migliore. La magistratura deve fare il suo lavoro e ha bisogno di tempo. Le accuse circa una giustizia ad orologeria, visto che fra un mese si vota alle europee, sono comprensibili, tuttavia, lasciano il tempo che trovano. Ad ogni modo, per Toti vale indiscutibilmente la presunzione di innocenza fino all’emissione di una sentenza definitiva di colpevolezza. I rigurgiti giustizialisti che si notano in queste ore sono inappropriati e strumentali. Oddio, a parti politiche inverse, lo stesso è avvenuto pochi mesi fa per le vicende pugliesi. E’ la politica. La grande questione resta però una sola: quando tempo occorrerà alla giustizia per condannare o assolvere Giovanni Totti? Anni. Inevitabilmente. A meno che non ci siano ulteriori e rapidissimi nuove indagini. I tempi lunghi richiesti dalla giustizia rappresentano, purtroppo, un vulnus per la democrazia. E più ancora una condanna ingiusta e terribile per Toti se verrà scagionato fra un bel po’ di anni dalle accuse. Se così sarà, come spesso avvenuto in analoghi casi, saremo al cospetto dell’ennesima vicenda giudiziaria di una giustizia ingiusta. Speriamo di no…

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.