Ora la premier Meloni ci prova con la riforma della Costituzione
L'obiettivo è il semipresidenzialismo alla francese se non proprio il presidenzialismo all'americana. Domani la premier si incontrerà con le
Si ricomincia con la riforma della Costituzione. E’ una costante della politica italiana. Finora, però, i tentativi di cambiare l’assetto istituzionale del nostro Paese (in primo luogo, elezione diretta del Presidente della Repubblica e/o del premier) sono miseramente falliti. Negli ultimi quarant’anni ci hanno provato un po’ tutti. Da Craxi a De Mita. Da Berlusconi a D’Alema. Fino a Renzi, che ne fu politicamente travolto. Ora ci prova la Meloni. L’obiettivo è il semipresidenzialismo alla francese se non proprio il presidenzialismo all’americana. Domani la premier si incontrerà con le forze dell’opposizione proprio su questo tema. Conosceremo così quale sarà la sua proposta, ma anche quali saranno le reazioni dell’opposizione. La sensazione è che non ci sarà nessun accordo e quindi ognuno andrà per la sua strada. Una perdita di tempo? Forse. Meglio sarebbe puntare alla nascita di una nuova Assemblea costituente, eletta direttamente dal popolo con il sistema proporzionale puro e con il mandato a tempo di riformare la Carta costituzionale. Sarebbe, quella della Costituente, la sede ideale per confrontarsi e fare sintesi, visto che la Costituzione riguarda tutti gli italiani e non una parte di loro. Nel nostro Paese, però, spesso si preferiscono le scorciatoie alle strade maestre.