Navalny, la Russia di Putin e l’Ucraina
Hanno partecipato all'ultimo saluto a Navalny alcune migliaia di persone nonostante i divieti. Hanno avuto indubbiamente coraggio, il regime di Putin è talmente oppressivo che vieta qualsiasi tipo di pubblica manifestazione. Persino cantare è vietato sul suolo pubblico
Ieri a Mosca ci sono stati i funerali di Aleksei Navalny, il dissidente russo numero uno morto (o meglio ucciso) in carcere. Hanno partecipato all’ultimo saluto alcune migliaia di persone nonostante i divieti. Hanno avuto indubbiamente coraggio, il regime di Putin è talmente repressivo e dispotico che vieta qualsiasi tipo di pubblica manifestazione. Persino cantare è vietato sul suolo pubblico. E’ stata una cerimonia funebre tristissima, commossa e pacifica, ma che ha dato l’esatta rappresentazione di come sia oppresso il popolo russo. E più ancora di come il dispotico e poliziesco potere putiniano sia nei fatti pressoché impossibile da scalfire. Un motivo in più, per noi occidentale, di temere l’aggressività e le mire espansionistiche della Russia di Putin. Una ragione in più per aiutare senza se e senza me la resistenza dell’Ucraina all’invasione russa.