Lo sconforto e la speranza
Preghiamo che questa nostra epoca trovi qualche leader di spessore che guardi lontano e lasci a casa i Putin, i Trump, i Netanyahu e le tante mezze cartucce della politica mondiale ed europea in particolare
Aprendo i giornali stamani, come avviene da un bel po’, viene lo sconforto per un mondo devastato dalle guerre e dall’assurda perdita di vite umane. Gaza, Ucraina, proteste universitarie nei vari paesi dell’Occidente, sono ormai una triste costante cui si aggiungono, per noi italiani, i tanti improponibili candidati alle elezioni europee. Ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti. Non solo Vannacci, che a gratis gli fanno la campagna elettorale impedendogli di presentare un libro. Il secondo (cosa avrà poi da dire?). Sono distribuiti un po’ in quasi tutte le liste. Lasciamo perdere. Turiamoci il naso, come consigliava anni fa qualcuno assai più autorevole, e andiamo alle urne anche questa volta. Nel frattempo, preghiamo che questa nostra epoca trovi qualche leader di spessore che guardi lontano e lasci a casa i Putin, i Trump, i Netanyahu e le tante mezze cartucce della politica mondiale ed europea in particolare. E di casa nostra, ovviamente. In fondo, la speranza non può che essere sempre l’ultima a morire.