La fragile tregua e il rebus del nucleare
L'impressione è che, contrariamente a quanto sostengono gli americani, il programma di arricchimento dell'uranio da parte degli iraniani dovrebbe riprendere

La tregua fra Israele e Iran, per quanto fragile, sembra reggere. Grazie soprattutto alle pressioni del presidente americano Trump che, con i suoi modi irrituali e inurbani, si è fatto sentire in malo modo dai due paesi belligeranti. Ad ogni modo, se le guerre sono sempre inutili, questa forse sembra lo sia stato anche di più. Il regime repressivo degli ayatollah appare ben saldo al potere anche dopo aver subito perdite e un’umiliazione pesantissima sul piano militare. L’Iran canta vittoria ovviamente, ma la lezione, chiamiamola così, l’ha avuta. Tuttavia, il regime teocratico di Teheran resta aggressivo all’esterno e ferocemente repressivo all’interno. C’è poi il rebus del nucleare. L’impressione è che, contrariamente a quanto sostengono gli americani, il programma di arricchimento dell’uranio da parte degli iraniani dovrebbe riprendere. Certo, riprenderanno anche i negoziati. Si spera che questa volta gli iraniani accettino di fermare il programma nucleare. Al momento, però, sono molte le incognite e pochissime le certezze. E sullo sfondo rimane l’intollerabile tragedia di Gaza, dove il popolo palestinese viene affamato e continua a morire.