Il giudice Apostolico e la separazione dei poteri
quel che si sta verificando con il giudice Iolanda Apostolico è la riprova che quando un magistrato si "contamina" con la politica
I giudici hanno come chiunque altro il diritto alle proprie opinioni. Se però vogliono salvaguardare la terzietà, di sicuro non possono pubblicamente manifestare una militanza politica. E’ anche e soprattutto un problema di opportunità. La politica inevitabilmente divide. Un magistrato non può mettere a rischio la propria credibilità comportandosi come un comune cittadino, partecipando alla vita politica. Ne ha il diritto, certo, ma deve essere consapevole che mina la sua autorevolezza e la sua proclamata imparzialità. Quel che si sta verificando con il giudice Iolanda Apostolico è la riprova che quando un magistrato si “contamina” con la politica non fa altro che mettere in discussione il suo ruolo. In fondo, quando Montesquieu parlava della divisione dei poteri si preoccupava anche delle possibili contaminazioni. Da qui la necessità della separazione dei poteri per il corretto funzionamento dell’ordinamento.