Gaza, genocidio o no?
In conclusione, la parola genocidio, che è una parola grossa, va usata con molta cautela. Giusto. Resta il fatto che a Gaza sono morte migliaia e migliaia di persone. Donne, bambini, anziani
A Gaza gli israeliani stanno perpetrando un genocidio o no? Non è una questione di lana caprina. Lo testimoniano i dissapori anche all’interno dell’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati, si è dimesso contestando l’uso della parola «genocidio» da parte dei vertici nazionali dell’ANPI. In Palestina, sostiene Cenati, è in atto un bagno di sangue ed è una tragedia umanitaria. «Chiediamo il cessate al fuoco al governo israeliano, ma il genocidio è un’altra cosa». Il genocidio, spiega ancora Cenati, »è lo sterminio programmato scientificamente di una popolazione». Per intenderci, quello che fecero i nazisti con gli ebrei. La posizione posta in essere da Cenati appare corretta e ben motivata. Al dimissionario Cenati ha rispoto il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo. «Una delle parole d’ordine della grande manifestazione del 9 marzo -dice Pagliarulo- sarà “impediamo il genocidio”. Dire “impediamo” significa che non c’è ancora un genocidio, ma c’è un pericolo che accada». Questa sì che è davvero una questione di lana caprina. In conclusione, per l’ANPI il termine genocidio va usato, ma Israele ancora non ha commesso alcun genocidio a Gaza. In conclusione, la parola genocidio, che è una parola grossa, va usata con molta cautela. Giusto. Resta il fatto che a Gaza sono morte migliaia e migliaia di persone. Donne, bambini, anziani. Non crediamo che si possa parlare di genocidio, di certo però è in atto una guerra sporca con una strage di civili innocenti. Forse per questo bisognerebbe manifestare per la pace. E basta. Non contro il popolo palestinese, ma neanche partecipare a manifestazioni contro il popolo ebraico.