scritto da Nino Maiorino - 17 Maggio 2024 06:52

Qual è il legame tra Ilaria Salis e Enzo Tortora

Nel precedente articolo sulla candidatura europea di Ilaria Salis, pubblicato il 10 maggio, ci siamo lasciati con la riserva di capire quale sia il legame della neocandidata alle elezioni europee con Enzo Tortora.

L’avvio lo ha dato, evidentemente senza riflettere, il parlamentare di Fd’I Antonio Baldelli il quale, nel criticare negativamente la candidatura della Salis, ha testualmente dichiarato: “È da irresponsabili candidare Ilaria Salis alle elezioni europee, l’Avs rischia di rendere la sua condizione ancora più critica perché è evidente la ricerca di un’immunità per l’insegnante che, diciamolo, non è certo Enzo Tortora…”.

Probabilmente Baldelli, invece di ostacolare la candidatura della Salis, con la sua uscita l’ha rafforzata.

Il legame, quindi, sta nel parallelismo tra i due in quanto anche Enzo Tortora, all’epoca, nel tentativo di sottrarsi ai rigori del carcere, al quale era stato condannato sulla base della falsa testimonianza di un camorrista, successivamente riconosciuta e per la quale fu scagionato definitivamente, si candidò, grazie al Partito Radicale e a Marco Pannella, per l’Unione Europea, e venne pure eletto.

Enzo Tortora era nato a Genova, 30 novembre 1928.

E’ stato conduttore televisivo, autore televisivo, conduttore radiofonico, attore, giornalista e, alla fine, politico.

E’ considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana: tra i suoi lavori più importanti in televisione vi sono la conduzione de La Domenica Sportiva e l’ideazione e conduzione del fortunato programma Portobello.

Ma il suo nome è anche ricordato per un clamoroso caso di malagiustizia di cui fu vittima e che fu poi denominato “caso Tortora”.

Il 17 giugno 1983 fu arrestato e imputato di associazione camorristica e traffico di droga.

Dopo sette mesi di reclusione, nel gennaio del 1984, fu liberato, ma il 17 settembre 1985 i due PM ottennero la sua condanna a dieci anni di carcere.

La sua innocenza fu dimostrata e riconosciuta il 15 settembre 1986, quando venne infine assolto dalla Corte d’appello di Napoli, con sentenza confermata dalla Corte di cassazione nel 1987.

Durante questo periodo, Tortora fu eletto europarlamentare per il Partito Radicale, di cui divenne anche Presidente.

Enzo Tortora, pure essendo totalmente estraneo, era stato accusato e condannato per gravi reati sulla base di accuse formulate da soggetti criminali.

La sua storia commosse e sconvolse l’Italia, anche perché Marco Pannella, da tanti considerato la coscienza critica della politica italiana, intuì la corruzione retrostante la sua detenzione e condanne, e, per liberarlo dalla prigione, candidò Tortora al Parlamento europeo, al quale fu eletto, il 14 giugno 1984, insieme a Pannella e ad Emma Bonino, con oltre 500.mila preferenze.

La procura di Napoli chiese subito al Parlamento europeo l’autorizzazione sia al processo sia all’arresto.

Nonostante l’elezione garantisse a Tortora l’immunità parlamentare, fu lui stesso a chiedere l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti, che venne concessa, mentre fu invece negata da Strasburgo l’autorizzazione all’arresto.

Il 24 luglio Tortora s’insediò al Parlamento europeo e fece parte della “Commissione giuridica e dei diritti dei cittadini”.

Oltre a portare l’attenzione sul suo caso di malagiustizia, Tortora ebbe anche una consistente attività come eurodeputato nelle file del Partito Radicale: visitò decine di carceri, si occupò di diritti umani e civili nell’apposita commissione parlamentare e dell’organizzazione del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati.

Il 3 novembre 1985 Tortora fu eletto presidente del partito dal XXXI congresso radicale. Il 13 dicembre 1985 si dimise da europarlamentare e il 29 dicembre si consegnò a Milano alle forze dell’ordine.

Anche come Europarlamentare e come Presidente del Partito Tortora si attivò in politica, ma il suo fisico era minato dalla infamante accusa, e nemmeno la completa assoluzione lo liberò dal cancro, che secondo i medici si era sviluppato in conseguenza delle traversie giudiziarie.

La morte sopravvenne il 18 maggio 1988, circa un anno dopo la sua definitiva assoluzione, che gli aveva consentito anche la ripresa dell’attività televisiva.

Orbene, per concludere, stabilito il legame tra Enzo Tortora e Ilaria Salis, torniamo sul discorso già avviato nella prima parte di questo articolo.

Lo spessore culturale e umano tra questi due personaggi è abissale, Tortora ha lasciato una traccia, umana, politica e artistica, la Salis ha dimostrato, purtroppo, scarso senso pratico e ne sta pagando le conseguenze.

Ci auguriamo che venga eletta, con tutte le conseguenze positive e negative che ciò comporterà, ma la sua elezione non potrà riempire l’abisso tra lei e Enzo Tortora.

 

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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