scritto da Nino Maiorino - 30 Agosto 2020 12:20

Nautilus, quota periscopica di fine agosto

foto tratta dal profilo fb di matteo salvini

Visto che il caldo non accenna a diminuire, nonostante le notizie consolatorie che giungono dai vari meteorologi, ho pensato di rinfrescarmi un po’ mettendo nuovamente in acqua il Nautilus per fare un giro nei mari nostrani e vedere come vanno le cose: piuttosto male!

Pianeta Coronavirus sardo

Assolutamente non va bene, qui a Cava, ma pure in Campania (138 nuovi contagiati, dei quali il 38% proveniente dalla Sardegna) e nelle altre regioni italiane; sembra che con la fine del lockdown il virus si sia scatenato unitamente a tutti gli scalmanati che si sono dati alla pazza gioia, tra movida indisciplinata, viaggi all’estero, escursioni in Sardegna con l’illusione di rimanere in Italia e andare in una zona fino a qualche settimana fa immune dai contagi.

Poi si è scoperto che la maggior parte dei gaudenti turisti che preferiscono quell’isola, per la maggior parte non vanno per godere del mare cristallino e del sole mitigato dalle brezze isolane, piuttosto per fare baldoria notturna nelle centinaia di discoteche e locali notturni dove si inizia ad assieparsi alle 23,00 di sera e si finisce alle 6,00 del mattino successivo; e quello che accade in quei locali oramai è di dominio pubblico, centinaia di foto e filmati hanno documentato affollamenti (all’inferno il distanziamento!) mascherine inesistenti (quando ci vuole ci vuole!), e non solo nel Billionaire di Flavio Briatore a Porto Cervo, ma in tutti gli altri locali, più o meno costosi: anzi certamente “meno” perché Briatore ci sa fare, sembra che il  suo sia il più caro dell’isola e la sola prenotazione di un tavolo costi da 1.000 a 2.000 euro, beveraggi e cibarie a parte; insomma una serata in quei locale costa non meno di quattro pensioni minime che gran parte dei  “fortunati” pensionati riescono a percepire.

Una delle ultime foto divulgate in rete mostrano l’occhialuto Flavio in compagnia di un gaudente Berlusconi, e in un’altra con Bonolis e altri vip, e una didascalia evidenzia che quel locale può essere frequentato solo da chi ha il portafoglio molto gonfio, facendo un errore madornale: chi va da Briatore non ha bisogno del portafoglio, ma solo della carta di credito (a meno che non sia un evasore, e ce ne sono tanti) e non quella in dotazione ai “poveri Cristi”, ma di quelle tipo oro di American Express, Diners, ecc.

Dicono che all’ingresso siano stati presi i nomi e i numeri di telefono degli avventori, molti hanno dato nomi e numeri di fantasia, per non venire rintracciati, e ora medici e giudici stanno impazzendo per individuarli.

L’affabile Briatore ha sempre dichiarato il suo scetticismo al contagio, ma poi, quando anch’egli è risultato positivo insieme a numerosi dipendenti (sembrano siano non meno di 150) e molti clienti, gli è venuto un anche un attacco intestinale, e immediatamente ha telefonato all’amico Berlusconi per un posto all’Ospedale San Raffaele, che, guarda caso, subito si è reso disponibile: potenza del nome e dei milioni.

Ora è stato dimesso eedeve rimanere in quarantena per due settimane; fa piacere che si sia salvato, auguro a lui una veloce e completa guarigione, e a noi di non sentirne più parlare fino alla fine dell’estate: ma ci credo poco.

 Il Coronavirus metelliano

Sembra che in tutta la provincia negli ultimi giorni si siano scoperti una quarantina di nuovi infettati da Covid.19 tra Eboli, Caselle in Pittari, Bellizzi e Mercato San Severino, e quattro casi pure a Cava. E si riparla di zone rosse.

Girare qui a Cava e città limitrofe costituisce solo un rodimento di fegato per quello che si vede in giro: dopo tutti i sacrifici fatti per circa tre mesi non è una bella soddisfazione vedere ciò che accade nelle strade, tra assembramenti selvaggi e zero mascherine.

E’ vero che tre dei contagiati sembra che siano tornati da una vacanza all’estero, ma questa è una ben magra soddisfazione, perché un contagiato, che abbia preso il virus in Italia o altrove, rimane contagiato e fonte di contagio per gli altri.

Il sindaco Servalli, nelle sue apparizioni in TV e sui social, sembra minimizzare l’accaduto, ma il fatto rimane grave e preoccupa.

Probabilmente aveva ragione il “vigile del fuoco” De Luca, il lanciafiamme ci voleva e ci vuole.

 Salvini a Cava

E per stemperare la tensione da virus vediamo cos’è accaduto qui a Cava con la visita di Salvini, ospite del centrodestra metelliano mercoledì 26 scorso.

Chi temeva che ci fosse qualche tafferuglio aveva ragione, pure se qualche agnostico asseriva che Cava è una città civile, democratica, tollerante, e bla, bla, bla.

Certo non si può non essere d’accordo, nella generalità dei casi la valle metelliana è così. Ma bisogna distinguere caso da caso, senza dimenticare il saggio proverbio “chi semina vento raccoglie tempesta”, e bene ha fatto la Questura, prevedendo il peggio, a schierare numerosi agenti in tenuta antisommossa i quali, fortunatamente, hanno evitato eccessi.

C’è da dire che, contrariamente alle previsioni, in piazza leghisti e sostenitori del candidato di destra se ne sono visti pochi; la piazza era riservata per un quarto a Salvini e Co., per altri tre quarti agli altri; la parte riservata a Salvini era utilizzata per metà, le altre zone zeppe di gente, tra cui, tanti contestatori, molti evidentemente giunti da fuori Cava, che hanno impedito che Salvini si dilungasse troppo, tant’è che il nostro ha fatto un discorso di circa 10 minuti, ripetendo le solite cose, ed è scappato via.

Qualche gruppetto di contestatori particolarmente violenti ha tentato di superare lo sbarramento dei poliziotti da Via Balzico per giungere alle spalle del palco attraverso la galleria del fabbricato tra il Banco di Napoli e l’Ubi Banca, ma è stato bloccato dalla polizia che è intervenuta con una carica di alleggerimento.

Tutto sommato, è andata bene, ma non si sa a chi tutto ciò abbia giovato.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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