scritto da Nino Maiorino - 07 Febbraio 2024 06:59

Napoli segreta e insolita: Castel dell’Ovo

Napoli non finisce mai di stupire, la Capitale del sud, per anni bistrattata, è un pozzo senza fondo di cose insolite, curiosità, particolarità, bizzarrie, stravaganze: in una sola parola di cose straordinarie.

Come, ad esempio, il Castel dell’Ovo, il più antico e il più grande castello marinaro della città, che dal nomignolo dell’ovo ci fa comprendere che la sua fama è basata su un uovo che ci porta al poeta latino Virgilio.

E’ lunga, complessa e tormentata la vita di questo Castello, nelle segrete del quale, secondo un’antica leggenda, il poeta Virgilio aveva nascosto un uovo magico che aveva il potere di mantenere in piedi l’intera fortezza.

A sentir parlare delle isole che puntellano il mare su cui affaccia Napoli, si pensa a Capri, Ischia, Procida e Nisida; ma nessuno pensa all’isolotto di Megaride, su cui sorge il Castel dell’Ovo.

Passeggiando per via Partenope, voltare la testa verso le mura fortificate del Castello è un gesto che il passante compie senza accorgersene, calamitato più dalla sua possanza che dalla sua antica storia.

Guardandolo com’è ora, animato e illuminato dalla intensa vita del borgo Marinari, e di tutti i ristoranti circostanti, l’isolotto di Megaride sembra essere perfettamente in linea con la Napoli di oggi; ma la realtà è che, rispettando appieno la sua natura di isola, divisa dal resto della città, Megaride ha avuto una vita del tutto autonoma, ospitando popoli, costruzioni e culture sempre diverse tra loro.

Tutto questo fino a quando i fenomeni di abbassamento della costa e d’insabbiamento del mare, insieme agli interventi che hanno interessato la fascia costiera nel XIX secolo, non hanno fatto si che l’uomo escogitasse un modo per imbrigliare l’animo dell’isola, e lo spirito della sirena che vi è lì seppellita.

Così nasce il sottile istmo artificiale di terra, che congiunge l’isolotto alla terra ferma, legandolo definitivamente a Napoli, di cui è divenuta una specie di appendice.

L’isolotto di Megaride fu, secondo le antiche leggende partenopee, dimora di ninfe e teatro di eventi leggendari.

Secondo un antico mito, già noto nella Grecia orientale ancora prima della fondazione di Neapolis, il corpo senza vita della sirena Parthenope, che si era lasciata morire dopo che Ulisse le aveva rifiutato il suo amore, fu ritrovato sulle rive di Megaride, e li venne sepolto.

Della leggenda di Parthenope parlò anche Matilde Serao.

Sull’antico Isolotto di Megaride sorge imponente il Castel dell’Ovo.

La fama dell’uovo che reggeva i destini del capoluogo della Campania raggiunse una popolarità tale che, quando il maremoto del 1370 causò ingenti danni al castello, tutti credevano che l’uovo magico si fosse rotto.

Purtroppo nell’antichità, non esistevano le fogne, il che era causa di malattie e pestilenze.

Virgilio conosceva bene la materia e pose le sue conoscenze a disposizione dell’isola, tanto che, avendo risolto quei problemi, il popolo cominciò a considerarlo una specie di mago anche perché la madre apparteneva alla famiglia della gens Magia.

In verità la leggenda dell’uovo venne fuori nel Basso Medioevo, probabilmente inventata per spiegare in maniera fantastica come il Castrum Lucullianum si fosse guadagnato quel nome popolare di Castello dell’ovo, nome che già si leggeva nei documenti del secolo tredicesimo relativi al regno di Carlo I d’Angiò e dovuto alla sua forma appunto ovulare.

Un brevissimo ricordo dell’isolotto e del Castello che i napoletani e i turisti considerano parte della città ed ai quali forse non danno più l’importanza dovuta.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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