scritto da Nino Maiorino - 24 Marzo 2024 06:56

Missioni internazionali: quanto ci costano

foto tratta da Fb

Dal giornale Start-on-line rileviamo un interessante argomento che riguarda le nostre martoriate tasche, la audizione del Ministro della difesa, Guido Crosetto, dinanzi alle Commissioni riunite di Esteri e Difesa per l’esame della Relazione analitica sulle missioni internazionali e lo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo e sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione nel mondo, previsti dall’appartenenza del paese alla Nato e all’Onu.

Pure se l’argomento si presta a destare malumori, riteniamo utile che esso sia portato a conoscenza della popolazione in quanto è giusto che essa sappia come vengano spesi i nostri soldi.

Sarebbe opportuno che, come per le missioni internazionali, per tutti gli argomenti venisse fatta una operazione verità, ma ci rendiamo conto che la complessità del bilancio statale è tale da non poter essere superata in questo modo.

D’altronde in una democrazia rappresentativa il cittadino elettore, con il suo voto, delega agli eletti varie funzioni, e quella finanziaria è una di esse: se ti fidi bene, se no la prossima volta voti diversamente.

E comunque il gioco democratico si basa su una maggioranza e una opposizione: quest’ultima fa da contrappeso, e quello che la maggioranza nasconde lo pubblicizza proprio la opposizione; tale meccanismo tutela tutti.

Attualmente la Difesa ha all’attivo 36 missioni, con 7.500 militari impegnati, un contingente autorizzato di 12 mila unità, per una spesa di circa 1 miliardo e 410 milioni di euro.

Lo scenario attuale – A fronte della gravità dei “conflitti ibridi” che caratterizzano la nostra epoca e della conseguente polarizzazione delle relazioni internazionali “non sono permesse distrazioni o neutralismi di sorta” ha evidenziato il titolare del Ministero della Difesa.

Crosetto ha ricordato che la Russia “ha dimostrato una resilienza economica che le permette di sostenere il conflitto in corso contro l’Ucraina”, e anche per questo l’Italia “non può venir meno” ad assistere Kiev, “senza per questo intervenire nel conflitto”.

A tal proposito, “Le scelte adottate sono state finalizzate a garantire la sicurezza, la rilevanza del nostro Paese, la tutela degli interessi nazionali, oltre che per onorare gli impegni presi nelle Alleanze di cui siamo parte” ha precisato il Ministro.

“Pochi giorni fa il Parlamento è stato chiamato ad approvare due nuove missioni: l’operazione Levante, con impiego del dispositivo militare per interventi umanitari a favore della popolazione palestinese nella striscia di Gaza, e l’operazione dell’UE Aspides che mira a proteggere la libera navigazione nel Mar Rosso” ha aggiunto il ministro della Difesa.

Il Consiglio Affari esteri di Bruxelles del mese scorso aveva approvato “il lancio dell’operazione militare navale Aspides, di cui l’Italia avrà il comando delle forze”, come annunciato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

La missione Aspides va ad integrare gli sforzi degli Stati Uniti e del Regno Unito per arginare gli attacchi dei ribelli Houthi contro le navi commerciali nel Mar Rosso in seguito allo scoppio della guerra tra Israele e Hamas a Gaza.

È da evidenziare che la missione europea Aspides sarà indipendente dall’operazione Prosperity Guardian (Guardiano della prosperità), operazione militare guidata da una coalizione multinazionale formata il 19 dicembre 2023 per rispondere agli attacchi alle navi nel Mar Rosso.

Tuttavia, la collaborazione con gli americani resterà forte, ma Aspides non avrà alcuna relazione con le attività offensive condotte dalla coalizione a guida Usa; le forze marittime che prenderanno parte alla missione Ue avranno il compito di proteggere le navi commerciali e di intercettare gli attacchi, ma non di prendere parte agli attacchi contro gli Houthi a terra.

È utile sapere che gli Houthi sono un gruppo armato dello Yemen, nato nell’ultimo decennio del XX secolo ma diventato molto attivo, in funzione anti-governativa, nel corso di questo secolo.

“A queste due missioni da poco approvate -ha proseguito il Ministro della Difesa- la delibera in esame affianca altre 34 impegni da prorogare nel 2024 per un totale di 36 missioni, una media di poco superiore di 7.500 militari di previsto impiego e un contingente massimo autorizzato di 12mila”.

“Un impegno che comporta un onere finanziario complessivo pari a 1 miliardo e 410 milioni di euro –ha spiegato ancora il ministro Crosetto– uno sforzo significativo, maturo ed equilibrato che pone l’Italia tra i maggiori contributori della Pace a livello internazionale”.

Il Ministro Crosetto ha anche messo in risalto che “il nostro Paese si pone come partner militare di pregio e lo fa con un budget di spesa nettamente inferiore a quello di tutti gli altri alleati”.

Allo stesso tempo il Ministro ha evidenziato che l’industria della difesa occidentale è sottoposta a una sollecitazione cui nessuno pensava mai di dover assistere; questa sollecitazione è data dalla differenza di produzione bellica tra la Russia e i Paesi occidentali.

“Loro (i russi) hanno riconvertito completamente l’economia in un’economia di guerra, reinvestendo gli introiti delle immense risorse minerarie nell’industria della difesa. Ci confrontiamo su uno scenario di questo tipo. La Russia non ha alcuna intenzione di ridurre la sua produzione militare né di smettere di bombardare. Non ne ha alcuna intenzione”, ha aggiunto Crosetto.

In valutazione piano di cooperazione con il Mozambico

Infine, l’Italia sta valutando un piano di cooperazione nel settore della difesa con il governo del Mozambico. Nell’illustrare le missioni in corso ed i progetti per il futuro, il Ministro Crosetto ha detto che il progetto con il Mozambico “è in fase di valutazione”.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.