scritto da Nino Maiorino - 15 Marzo 2024 06:15

Le zeppole di San Giuseppe

Dove mangiare le migliori a Napoli

Si avvicina la festività di San Giuseppe, che la chiesa celebra il 19 marzo, santo veneratissimo come padre putativo di Gesù Cristo, e che sembra aver dato il nome a tantissime persone.

A proposito dei Santi, sembra che il primo in classifica sia Padre Pio, con il 48%; seguono poi Sant’Antonio da Padova (18%), la Santa Vergine Maria (15%) San Francesco d’Assisi (7%), Santa Rita da Cascia (3%), San Giuseppe (2%), San Cristoforo (1%).

L’unico santo al quale è legato un dolce è San Giuseppe, che si festeggia con le famose zeppole.

Dal sito CiboToday abbiamo estratto varie notizie sulle zeppole.

Molti pensano che le zeppole traggano origine dal comune di San Giuseppe Vesuviano (Na), ma non è così.

Ci sono varie ipotesi sull’invenzione di questo dolce, attribuita sia alle suore di San Gregorio Armeno, sia a quelle della Santa Croce di Lucca, sia a quelle di Santa Maria dello Splendore, sempre comunque a Napoli.

Perché si chiamano zeppole di San Giuseppe?

Secondo alcune teorie il nome zeppola deriva dal latino serpula, che significa serpe, e rimanda alla forma del dolce, fatto con “serpentelli” di pasta arrotolati su se stessi.

La prima ricetta scritta risale al 1837 (trattato di cucina napoletana di Ippolito Cavalcanti).

Le zeppole vengono preparate generalmente nel periodo di San Giuseppe tanto da essere un dolce tipico della festa del papà.

Gli ingredienti principali sono la farina, lo zucchero, le uova, il burro e l’olio d’oliva, la crema pasticcera, una spolverata di zucchero a velo e le amarene sciroppate per la decorazione.

Nella tradizione napoletana esistono due varianti di zeppole di San Giuseppe: fritte e al forno.

In entrambi i casi le zeppole hanno forma circolare con un foro centrale del diametro di 2 cm circa e vengono guarnite ricoprendole di crema pasticcera con sopra delle amarene sciroppate; infine vengono spolverate con zucchero a velo.

La tradizione non prevedeva che all’interno delle zeppole si mettesse la crema, ma ormai è stata superata in quanto tutte le pasticcerie ora le tagliano e le riempiono di crema pasticcera, ma altre utilizzano anche altri tipi di crema, come quella chantilly.

Ultimamente si trovano anche zeppole ripiene di crema gianduia e panna.

A Napoli il nome zeppola si usa anche per indicare le pasta-cresciute, specialità delle friggitorie tipiche, molto diverse e salate: in questa versione talvolta vengono aggiunti alghe di mare, acciughe salate o cicinielli (bianchetti).

Da una ricerca effettuata on-line abbiamo rilevato il nome di alcune pasticcerie napoletane che vengono indicate come le migliori per la produzione di questo squisito dolce; ovviamente in una città grande come quella partenopea chi sa quante altre pasticcerie producono dolci squisiti, motivo per il quale quelle di seguito indicate sono solo le più conosciute.

 

=Antica Pasticceria Carraturo a Porta Capuana

La sede storica di questa rinomata insegna di Porta Capuana (originariamente in Via della Maddalena e oggi in Via Casanova 97) è aperta dal 1837. € 3,50 al pezzo.

=Scaturchio

È uno di quei posti che non si può fare a meno di nominare quando si tratta di pasticceria napoletana, in Piazza San Domenico Maggiore, famosissima anche per il Ministeriale, dolce a forma di medaglione ricoperto di cioccolato e ripieno di crema al liquore. Non è da meno la zeppola, € 3,50 al pezzo.

=Pasticceria e panetteria Rescigno

È in Via Foria, 40. Famiglia originaria di Salerno, proprietaria anche di un forno in P.za Leonardo 11 a Napoli, sforna zeppole (e molto altro, dal pane ai classici della pasticceria napoletana) permettendosi il lusso di creare variazioni sul tema. Si troverà la zeppola classica, fritta o al forno (€ 3,00 al pezzo) ma anche gusti più stravaganti, come pistacchio e creme spalmabili.

=Casa Infante

Marchio famoso soprattutto per il gelato e le crostatine con le fragoline, ha molte sedi sparse in tutta la città. Nei dintorni di Piazza Plebiscito, ha un negozio in Via Toledo, dove si può scegliere una loro zeppola classica (€ 3,00 al pezzo) oppure la meno tradizionale zeppola ripiena di crema chantilly e fragoline.

Casa Infante propone anche una confezione on-line da spedire: cinque zeppole da farcire, con crema in sac-a-poche (500gr.) e tre vasetti di amarene a parte (€ 20,00, esclusa la spedizione).

=Bar Pasticceria Battaglia

Nel quartiere Arenella al Vomero, in Via Blundo, lontani dal caos del centro storico e dalle vie più trafficate dai turisti, questa è una di quelle classiche pasticcerie di quartiere a conduzione familiare: molto celebri per la loro ricetta delle chiacchiere, sono altrettanto forti su altri cavalli di battaglia della tradizione dolciaria napoletana come i bomboloni fritti, le teste di moro, le zuppette, i biscotti all’amarena.

Le zeppole classiche, sia fritte che al forno, costano € 2,50 al pezzo.

=Pasticceria Vincenzo Bellavia

Un’altra pasticceria storica di Napoli, di proprietà di una famiglia di origine siciliane che nel 1925 si trasferì nel capoluogo partenopeo.

Oggi ha sette sedi dislocate in città: quella di Piazza Francesco Muzi all’Arenella vi offrirà non solo una zeppola tradizionale (€ 3,00 al pezzo) ma anche la famosa Mamma Zeppola, con ricotta, canditi e gocce di cioccolato.

=Bar Pasticceria Citarella – Corvino

Una delle migliori pasticcerie di Napoli secondo molte voci, soprattutto quando si parla di zeppole: si tratta di un bar-pasticceria e caffetteria che per 3,00 € serve uno degli choux alla crema (non di quelle dal color giallo saturo, una crema pasticcera classica, color paglierino) migliori della città. Il topping di amarene è generoso, con i frutti “spezzettati”. Anche questo posto lo trovate nel quartiere Arenella in Via Pigna. Rapporto qualità prezzo ottimo.

=Pasticceria-panificio Motta

È un panificio pasticceria, in Via San Pasquale a Chiaia, famoso per le pizzette e per i ricordi d’infanzia della popolazione napoletana di una certa età, produce anche zeppole in formato mignon (a volte risulta la scelta migliore, perché le zeppole in formato grande possono stancare, soprattutto se si sceglie un vassoio di gusti misti). Le zeppole mignon costano 32,00 € al kg, le zeppole classiche € 3,50.

=Pasticceria Leopoldo, dal 1940

Senza spostarci da Chiaia, è un altro locale molto famoso, sia tra i napoletani che tra i turisti. Come ci dice l’intestazione, aprì i battenti in questa sede 84 anni fa, da una famiglia di “tarallari”. La sua zeppola fritta, classica con crema pasticciera e tre amarene come topping, viene venduta a 3,00 €. Volendo, ci sono anche qui i formati mignon.

=Pasticceria al Capriccio

L’attività di Eduardo Capparelli, in Via San Giovanni a Carbonara, inizia negli anni ’80 quando era ancora dipendente presso un laboratorio di pasticceria alle spalle di Piazza Garibaldi. Apre il Capriccio nel 1983 e diventa subito celebre per la ricetta del suo babà. Oggi serve tutto ciò che si desidera: rosticceria, cioccolatini, dolci delle feste e, ovviamente per la Festa del Papà, le zeppole (3,50 €).

=Pasticceria Primavera

Nel quartiere Sanità, in Via delle Vergini, possiamo scegliere di assaggiare la zeppola di Primavera, pasticceria famosa soprattutto per gli sciù (come si dice a Napoli) al cioccolato e i cornetti della colazione. Si può anche approfittare per visitare il Museo di Jago che è praticamente accanto, a 40 metri (Piazzetta Crociferi). Ottimo indirizzo anche per una buona tazzina di caffè, le zeppole classiche gonfie e soffici costano 2,50 € al forno e 3 € fritte.

=Gran Caffè Pasticceria Santoro

Indirizzo molto conosciuto nel quartiere Vomero, in Via Simone Martini, si può dire quasi sia un must, soprattutto la domenica mattina quando si vedono persone uscire con grandi e piccoli vassoi di pasticcini. La zeppola è alta, sofficissima, la crema setosa (3,50 € al pezzo, sia fritta che al forno). Molto buoni anche i maritozzi e i babà al cioccolato.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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