scritto da Nino Maiorino - 10 Agosto 2024 07:14

I codici identificativi del tonno in scatola

Come per le uova, dei cui codici identificativi abbiamo parlato in un articolo pubblicato in data 7 agosto (https://www.ulisseonline.it/attualita/i-codici-delle-uova/) anche per il tonno, confezionato in scatolette o in barattoli di vetro, esistono codici identificativi attraverso i quali si possono accertare provenienza, caratteristiche, processo di inscatolamento, eccetera.

Ovviamente per le uova è molto più semplice in quanto il prodotto deriva da una fonte bene individuata, la gallina, mentre per il tonno il discorso è un poco più complesso, sia per la individuazione della zona di provenienza, sia per la identificazione della specie, nonché delle caratteristiche di lavorazione e conservazione.

Il tonno è un alimento molto consumato (i nutrizionisti consigliano di mangiarlo almeno due volte a settimana) per via della sua facilità di utilizzo e del suo prezzo abbordabile: una scatoletta di tonno, infatti, permette di portare a tavola una porzione di pesce con il minimo sforzo e una modica spesa: si pensi che una scatoletta di 80 grammi, che contiene 50 gr. di tonno, costa massimo intorno a 1 euro, talvolta, grazie alle offerte, anche meno.

Ma andiamo con ordine.

Il tonno, prima di essere inscatolato, fa un lungo viaggio in quanto le zone nelle quali viene pescato sono tutte lontane dalle nostre coste, perché nei nostri mari ormai non ce n’è più.

Vediamo dunque quale è la provenienza del pescato che viene lavorato per finire nella scatoletta; la etichetta del prodotto fornisce anche questa informazione, anche se non in modo esplicito e chiaro.

Si nota, accanto all’indicazione della data di scadenza, anche un codice alfanumerico composto dalle lettere FAO e da alcuni numeri: questo codice è l’indicazione dell’area di pesca del tonno che stiamo comprando.

Come si può vedere dalla mappa che introduce questo articolo, pubblicata dalla Commissione Europea della FAO (Food and Agriculture Organization), il mondo è stato “diviso” in aree di pesca, e a ciascuna di queste è stato assegnato un numero.

L’area del Mar Mediterraneo, quella in cui noi viviamo, è segnalata con il codice FAO 37.

Un’altra area relativamente a noi vicina, quella dell’Oceano Atlantico nord-orientale, è contrassegnata dal codice FAO 27.

Purtroppo, però, la maggior parte del tonno in commercio nei nostri supermercati arriva da luoghi molto lontani.

Da una breve “indagine” all’interno di qualche supermercato abbiamo rilevato che tutti i tonni in vendita provengono dalle aree FAO 61 (Pacifico nord-occidentale) e FAO 71 (Pacifico centro-occidentale).

Con questa osservazione non vogliamo assolutamente dire che il tonno proveniente da queste zone del mondo sia di qualità inferiore o pericoloso per la nostra salute: certamente sarebbe meglio consumare tonno in scatola pescato nel Mediterraneo o in aree del mondo più vicine a noi, ci sentiremmo certamente più sicuri.

Il tonno in scatola, comunque, è un alimento salutare, che, se è di qualità, conserva tutte le sud proprietà. Ma bisogna stare attenti ad alcune cose ed è sempre bene leggere le etichette prima di acquistarlo!

Il tonno è uno degli alimenti più consumati al mondo: è economico, ha un sapore delizioso, è salutare e apporta tanti benefici all’organismo, purché si rispettino determinate regole.

Chi consuma tonno in scatola dovrebbe, però, fare sempre attenzione alle etichette: è importante non solo la tipologia di tonno usata, se al naturale o all’olio d’oliva o extravergine, ma è importante anche conoscere alcune informazioni “ambientali”, ovvero la sua provenienza e come avviene la pesca.

 

Per quanto riguarda le etichette presenti sulle scatolette di tonno, la legge europea obbliga ad indicare una serie di informazioni quali: la specie ittica (deve essere presente il nome sia commerciale che scientifico del tonno utilizzato) e la provenienza, (dove è stato pescato il tonno e la tecnica utilizzata).

Questi sono due fattori molto importanti, perché alcune specie di tonno sono maggiormente a rischio di altre. Inoltre, ci sono certe zone di pesca migliori di altre perché le popolazioni di tonno sono più numerose e sane.

Ma dove è possibile trovare tutte queste informazioni in etichetta? La zona di pesca del tonno di solito si trova accanto alla data di scadenza e viene indicata con FAO, che sta ad indicare zona FAO di pesca: sono aree geografiche indicate dall’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

La provenienza è un dato molto importante nella scelta del tonno (nell’immagine, un esempio di informazioni dettagliate riportate direttamente in lattina), ma non sempre facilmente reperibile sulle confezioni (dove talvolta è riportato in zone nascoste o a volte si rimanda al sito web del produttore).

Inoltre il tonno (come il pesce spada) è un pesce che accumula facilmente mercurio (nel tonno qualità pinne gialle sono state misurate concentrazioni minori di mercurio) e diossina se presente nel suo habitat, per questo è da preferire quello pescato nell’oceano (dove le concentrazioni di questi due elementi sono minori) rispetto al mare (soprattutto se mare con basso ricircolo delle acque).

Ma non solo: il terremoto in Giappone ha causato perdite di sostanze altamente tossiche e radioattive nelle zone circostanti, per cui potrebbe essere utile conoscere le zone di pesca del tonno che si acquista e valutare se preferire una o l’altra zona (ad es: zone limitrofe al Giappone sono le aree di pesca FAO 61 e 71, anche se va ricordato che alcune specie di tonno possono migrare per migliaia di km in pochi mesi).

Ma vediamo nel dettaglio le diverse zone di pesca stabilite dalla FAO: Atlantico Nord-Occidentale Zona FAO 21; Atlantico Nord-Orientale Zona FAO 27; Mar Baltico Zona FAO 27.IIId; Atlantico Centro-Occidentale Zona FAO 31; Atlantico Centro-Orientale Zona FAO 34; Atlantico Sud-Occidentale  Zona FAO 41; Atlantico Sud-Orientale  Zona FAO 47; Mar Mediterraneo Zone FAO 37.1, 37.2 e 37.3; Mar Nero Zona FAO 37.4; Oceano Indiano Zone FAO 51 e 57;  Oceano Pacifico Zone FAO 61, 67, 71, 77, 81 e 87; Antartico Zone FAO 48, 58 e 88; Mare Artico Zona FAO 18.

Fra le varie indicazioni compare anche quella della barca che ha effettuatoi la pesca.

Con queste semplici informazioni potrete essere in grado di scegliere il prodotto che più vi soddisfa, anche in base alla sua provenienza e, naturalmente, consigliamo di preferire produttori che riportino nelle loro confezioni tutte queste informazioni utili.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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