Il nome del mese di febbraio deriva dal latino “februare“, che significa “purificare”. Nel calendario romano, infatti, questo mese era il periodo dei riti di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris, che culminavano il 14 del mese (oggi dedicato a S. Valentino), durante la festa dei lupercalia.
Secondo il calendario celtico, la festa più importante dell’inverno dopo quella del solstizio è IMBOLC , detta anche Oimelc, l’antica festa del culmine dell’inverno, che cadeva il 1° febbraio. Imbolc è una delle quattro feste celtiche, dette “feste del fuoco” perché l’accensione rituale di fuochi e falò ne costituiscono una caratteristica essenziale.
In questa ricorrenza il fuoco è considerato sotto il suo aspetto di luce, questo è infatti il periodo della luce crescente.
Gli antichi Celti, consapevoli dei sottili mutamenti di stagione come tutte le genti del passato, celebravano in maniera adeguata questo tempo di risveglio della Natura. Non vi erano grandi celebrazioni tribali in questo buio e freddo periodo dell’anno, tuttavia le donne dei villaggi si radunavano per celebrare insieme la Dea della Luce