scritto da Nino Maiorino - 30 Luglio 2023 07:35

È reato tenere le bottiglie di acqua in plastica al sole

Il grande caldo estivo comporta la necessità di bere di più per compensare la perdita di liquidi e di sali minerali persi con il sudore.

Ovviamente si ricorre alle confezioni di acqua minerale, ma se le bottiglie non sono custodite correttamente possono provocare danni alla salute.

La stampa specializzata ha appena pubblicato un articolo che riguarda le bottiglie di acqua di plastica tenute sotto il sole che potrebbero essere dannose alla salute.

Questo comportamento, comune a diversi supermercati e distributori, costituisce reato ai sensi della legge 283/62, art. 5, perché è stato appurato che le bottiglie di plastica di acqua lasciate per ore al sole possono rilasciare varie sostanze chimiche che danneggiano l’acqua e quindi possono provocare danni alla salute.

Un principio già ribadito dalla Corte di Cassazione che con la sentenza 39037/18 del 28 agosto aveva confermato la condanna emessa dal Tribunale di Messina (1.500 euro di ammenda) nei confronti di un commerciante reo del reato di cui all’articolo 5 della legge 283/62, perché era stato appurato che le confezioni di acqua minerale erano accatastate alla rinfusa all’esterno del deposito ed esposte alla luce del sole, in periodo estivo in pieno giorno in una zona notoriamente calda come la Sicilia.

A confermarlo è stata la Corte di Cassazione che ha rinnovato la condanna per il reato di vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione a carico di una titolare di un locale, la quale aveva deciso di tenere all’esterno del punto vendita nove bancali con le bottiglie di plastica.

La decisione della Cassazione giunge dopo aver valutato i possibili danni alla salute dei cittadini.

Infatti, bere acqua minerale conservata all’interno di bottiglie di plastica esposte al sole può essere un rischio per via di sostanze chimiche che la plastica può rilasciare se riscaldata.

E pertanto la Suprema Corte ha deciso di confermare la condanna.

Ecco quali sono i rischi che corre chi vende bottiglie d’acqua sotto il sole e quali sono i danni per la salute: di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Infatti, più la temperatura e il tempo di esposizione aumentano più facilmente i legami chimici della plastica si rompono e cresce la probabilità che le sostanze chimiche filtrino.

Numerose ricerche, svolte in questi anni, hanno accertato che un contenitore di plastica, se riscaldato, può trasmettere al contenuto alcune sostanze tossiche e microplastiche, ormai presenti ovunque, persino nei laghi, (i più inquinati in Italia sono il Lago Maggiore e Lago di Lugano).

E benché le quantità non siano eccessive, le microplastiche possono accumularsi.

Concentrandoci sul caso delle bottigliette d’acqua, queste sono solitamente fabbricate in PET e le ricerche hanno confermato come la migrazione di sostanze come aldeidi, chetoni, ftalati avvenga più velocemente se le bottiglie di plastica all’acqua sono esposte al sole.

Ed è proprio su queste sostanze che i ricercatori stanno concentrando i loro studi; infatti, stando a quanto riportato dall’Iss – Istituto Superiore di Sanità, i rischi per l’uomo possono essere diversi.

Le microplastiche, infatti, possono attraversare le barriere biologiche, come la barriera intestinale, ematoencefalica, testicolare e persino la placenta, e causare danni diretti, in particolare all’apparato respiratorio e all’apparato digerente.

In ogni caso l’Iss ricorda che sono necessarie ulteriori ricerche per conoscere tutti i potenziali rischi per la salute.

Tornando alle bottiglie di plastica, bisogna considerare un altro fattore di rischio, cioè che tra le sostanze rilasciate ci sia l’antimonio, un composto chimico utilizzato come catalizzatore durante la produzione delle bottiglie, ritenuto dalla Iarc, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, pericoloso per l’uomo perché si tratta di un possibile cancerogeno, anche se i dati per il momento sono insufficienti per stabilirne l’effettiva cancerogenicità.

Cosa rischia chi vende le bottiglie d’acqua tenute sotto il sole?

Davanti alle evidenze scientifiche dei potenziali rischi per la salute dei cittadini, la Cassazione ha confermato la condanna per il reato di vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione a carico della titolare del locale che teneva all’esterno nove bancali con le bottiglie di plastica, confermando il sequestro della merce.

Stando alla legge, quindi, chi compie il reato di vendere bottigliette d’acqua lasciate al sole rischia l’arresto, o in alternativa una sanzione pecuniaria pari a 2 mila euro.

Nel caso specifico della commerciante a tale somma bisogna aggiungere le spese legali e altri 3 mila euro per aver proposto il ricorso malgrado fosse del tutto prevedibile l’esito sfavorevole alla ricorrente.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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