scritto da Nino Maiorino - 28 Ottobre 2020 13:17

Coronavirus, immunità di gregge?

Nella inoltrata serata di sabato 24 ottobre il Premier Giuseppe Conte ha firmato l’ennesimo D.P.C.M. per il contenimento dei contagi.

Su questo giornale è stato pubblicato  un ottimo articolo che riporta puntualmente le varie disposizioni contenute nel nuovo decreto, molti delle quali non fanno altro che rinnovare quelle già contenute in quelli precedenti.

Con il nuovo DPMC praticamente è stato introdotto alla chetichella un nuovo lockdown, che il Premier ha cercato di far passare come “mini”, ma che in effetti modifica radicalmente le abitudini degli italiani, specialmente quelle serali, la consuetudine di aggregarsi di sera in pizzerie, ristoranti, pub, paninerie e locali analoghi per la cena; ora non è più possibile perché questi locali alle ore 18,00 debbono chiudere.

Questa drastica disposizione ha provocato e sta provocando numerose proteste in tutto il paese, che venerdì sera a Napoli si sono trasformate in una guerriglia, con violenze e devastazioni ingiustificabili e imperdonabili; infatti, tra i numerosi gestori dei locali che alle 18 debbono abbassare le saracinesche si sono introdotti gruppi di facinorosi che, al grido “scassamm tutt”, hanno innescato una guerriglia con saccheggi, incendi e feriti, sapientemente diretta da registi che l’avevano già preparata qualche giorno prima, e che l’hanno guidata in corso d’opera.

Purtroppo le “buone” abitudini vengono immediatamente imitate, quindi anche in altre città sono scoppiati analoghi incidenti.

Il Governatore De Luca ha così commentato, durante la trasmissione “Ma che tempo che fa” di Fabio Fazio di domenica 25 ottobre, dicendo che ciò che è capitato è dovuto a tre ragioni: “infiltrazione di pezzi di camorra, di pezzi di antagonisti, di pezzi di neo-fascisti pezzi, e di pezzi di…lasciamo stare”, con suo linguaggio colorito e diretto, supportato dalla circostanza che gli unici due arrestati erano spacciatori di droga.

C’è subito da dire che diverse disposizioni del nuovo Dpcm non sono nuove in quanto più volte ripetute nei precedenti decreti.

Il nuovo decreto ha due fondamenti: vietare gli assembramenti e proteggersi con dispositivi come mascherine e filtri vari: esaminando le varie disposizioni, infatti, è lampante che tutte le proibizioni sono in questo senso.

Se fossimo un popolo di persone intelligenti, le 21 pagine del nuovo decreto potevano essere riassunte in una sola riga, divieto di frequentare luoghi di assembramento e obbligo di usare i dispositivi protettivi; ma chi ha visto che durante le manifestazioni, anche quelle non violenti, c’è gente che invoca “…libertà, libertà, libertà…” ci fa capire che molti non hanno ancora capito un bel niente; libertà di che, di contagiarsi, contagiare e morire?

Molti confondono la libertà con il libertinaggio, vale a dire voler fare ciò che aggrada, i propri comodi, senza se e senza ma. E questo ci porterà probabilmente dritto-dritto o ad un nuovo lockdown totale, o alla esplosione dei contagi peggiore di quella degli ultimi giorni.

Certamente il Governo e molti Governatori hanno le loro responsabilità, prima di tutto un difetto di comunicazione, non avendo ben fatto capire, prima dell’estate, che il virus era ancora vivo e vegeto, poi per aver fatto aprire indiscriminatamente, e con controlli risibili, tutto, a cominciare dagli stabilimenti balneari, discoteche, eccetera.

Chi ha avuto qualche esperienza estiva, sa bene che anche questa estate è stata vissuta come quelle precedenti, con l’unico inserimento, in qualche caso, della misurazione della temperatura e con mascherine che il più delle volte facevano solo scena; per non parlare di discoteche, dancing, stabilimenti balneari, e altri luoghi di divertimento.

Ma ormai il guaio è fatto e dobbiamo solo prendercela con noi stessi.

C’è chi è convinto che il virus si diffonderà con grande energia fino a metà del prossimo anno, e il numero dei decessi sarà molto elevato perché i luoghi di cura, che già sono in grandi difficoltà, non riusciranno a fare molto di più, quindi i morti non si conteranno.

Il che ci sta portando lentamente verso una falsa “immunità di gregge”, già invocata da qualche capo di stato la primavera scorsa, erroneamente intesa nel senso che se tutta la popolazione mondiale sarà infettata,  il virus perderà il suo potere e si esaurirà per mancanza di soggetti da contagiare: non è una bella prospettiva, ma potrebbe essere così.

Altrimenti non si spiegherebbero gli interventi di alcuni scienziati i quali sostengono che il virus è in via di esaurimento (???).

Ma la “immunità di gregge”, intesa in questo senso, è una teoria male interpretata in quanto questa immunità non si basa sulla mancanza di soggetti da contagiare, ma sulla consistenza di una grande quantità di soggetti che, per varie ragioni, non sono in grado di trasmettere il contagio, sia perché già immunizzati per essere guariti dal morbo, sia perché vaccinati.

Quindi non è con il contagio di tutti che il problema di risolve, ma solo con la massima immunizzazione della popolazione anche per effetto dei vaccino anticovid-19, quindi non attendere passivamente che tutti si contagino, ma, al contrario, attivarsi perché vengano neutralizzati coloro che possono contagiare, anche grazie al vaccino che speriamo sia disponibile al più presto.

Ed è pure auspicabile che i vari esperti la smettano di portare fuori strada i milioni di preoccupati cittadini che pendono, purtroppo, dalle loro labbra.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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