scritto da Nino Maiorino - 09 Marzo 2024 06:53

Cartucce di caccia nei barattoli dei pelati

La notizia è veramente incredibile, e se non  provenisse da una fonte autorevole potrebbe essere considerata falsa: in qualche barattolo di pomodori pelati sono state trovate cartucce esplose di fucili da caccia.

È stata pubblicata dal sito “virgilio.it” ed ha avuto anche un riscontro su “Il fatto quotidiano”.

La scoperta è, ovviamente, inquietante; aprendo un barattolo di pelati di pomodoro non ci si aspetta di trovare al suo interno cartucce di fucile con relativo bossolo.

Eppure è accaduto.

Si tratterebbe dei residui delle munizioni dei cacciatori, dimenticate nei campi.

La denuncia è arrivata dall’Anicav, l’Associazione degli industriali delle conserve alimentari vegetali, attraverso una lettera pubblica da “Il Fatto Quotidiano”.

“Alcune nostre aziende associate -ha scritto l’Anicav- ci hanno segnalato il forte disagio provocato dalla presenza di corpi estranei (cartucce) nel pomodoro che viene portato alle stesse per essere trasformato”.

Sembra che le cartucce esplose vengano abbandonate dai cacciatori e successivamente raccolte insieme ai pomodori.

Eppure le aziende potrebbero rinvenire questi corpi estranei prima della lavorazione del prodotto, ma ciò non avviene, perché la lavorazione meccanica non consente di eliminare i bossoli, che spesso passano inosservati anche per il colore rosso, identico a quello dei pomodori.

Tutto ciò compromette la reputazione delle aziende e, soprattutto, mette a rischio la sicurezza dei consumatori.

A questo punto si è avviata la polemica.

E’ stato evidenziato che la direzione presa dalla politica, sostenuta dalle associazioni venatorie, pare andare in senso opposto; la proposta di legge avanzata dalla Lega eliminerebbe il cosiddetto “silenzio venatorio”, consentendo la caccia sette giorni su sette.

Oltre al problema delle cartucce, la questione riguarda anche i pallini di piombo contenuti in esse.

Al momento l’unico modo per evitare rischi per la salute delle persone pare quello affidarsi al buonsenso dei cacciatori, affinché raccolgano e portino via i bossoli.

Ma Federcaccia, la Federazione Italiana della caccia, che tutela i cacciatori, si è risentita.

Il Presidente Massimo Buconi si dice preoccupato del fatto che le industrie non siano in grado di trovare un rimedio per eliminare corpi estrani presenti tra i pomodori raccolti.

Secondo Buconi questi materiali inattesi finiscono nei campi anche per ragioni totalmente indipendenti dalla caccia: “Da consumatori ci permettiamo di esprimere una certa preoccupazione di fronte alla affermazione in merito all’impossibilità di rilevare corpi estranei nel prodotto destinato alla trasformazione alimentare sia in plastica che in metallo, materiali non certo legati alla realizzazione dei soli bossoli delle munizioni da caccia”.

Il presidente Fidc si è reso comunque disponibile a chiedere alle sezioni sul territorio di sensibilizzare maggiormente gli iscritti sulla problematica evidenziata, ricordando che la legge sulla caccia già prevede l’obbligo di raccogliere i bossoli usati, senza disperderli nell’ambiente.

Riconoscendo il possibile comportamento scorretto di alcuni cacciatori, Buconi sottolinea che la stessa attenzione dovrebbe essere rivolta anche verso gli altri frequentatori delle campagne, compresi gli operatori agricoli, e, aggiungiamo noi, anche nei confronti dei vacanzieri molti dei quali, dopo i pic-nic, lasciano tanti rifiuti.

Una considerazione è d’obbligo: se tali episodi dovessero intensificarsi, la conseguenza potrebbe essere un calo della produzione di pomodori pelati inscatolati nei barattoli di latta, alla quale si sostituirebbe la produzione di passato di pomodoro in vetro; il consumatore si sentirebbe certamente più protetto.

Di ritrovamenti anomali e disgustosi sono piene le cronache mondiali.

Negli anni, all’interno di scatole alimentari è stato trovato di tutto, dagli animali ai condom.

A Palermo nel giugno del 2018 c’è chi ha rischiato di ingerire un dito mozzato dopo aver acquistato un gelato; si scoprì che il macabro ritrovamento era dovuto alla perdita di una falange da parte di un dipendente della gelateria.

Nello stesso anno una donna inglese ha trovato un profilattico all’interno di una busta di insalata e in Argentina un profilattico è stato scoperto all’interno di una bottiglia di Coca-Cola.

Tornando in Italia, a Como nel settembre del 2017 una donna ha rinvenuto un guscio di lumaca in una confezione di cereali.

Nello stesso periodo uno studente francese ha trovato una lametta di rasoio in una baguette.

Ci risulta che qualche decennio addietro in un barattolo grande di pomodori pelati venne trovato un topo morto, mentre in una scatola piccola venne trovata una lucertola.

Tutti incidenti che da un lato provocano disgusto e dell’altro mettono a rischio la salute delle persone. 

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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