Apparecchi acustici e altri dispositivi medici per persone anziane

Terza età, quanto ci costi!

La terza o quarta età è sempre più nel mirino della pubblicità promozionale, spesso ingannevole ormai senza limiti in quanto non trasmessa solo dai canali della TV ma da tutti i social-media.

Apparecchi acustici, medicinali e presidi medici vari, vanno a ruba.

E fin quando la pubblicità è fatta tramite le TV gli utenti si salvano; ma guai a cliccare il tastino “chiedi maggiori informazioni” che compare sui telefonini: ti arrivano, prima o poi, una sfilza di telefonate, spesso anche lunghe, e devi essere bravo a scansare eventuali trappole che ormai tanti si sono inventate: se ti azzardi a rispondere “ok” a una domanda trabocchetto, rischi di trovarti firmatario di un contratto di acquisto di qualcosa che non ti saresti mai sognato di comprare.

Tante aziende usano metodi quasi truffaldini, pur di vendere un prodotto.

Chi, ad esempio, si azzarda a chiedere “maggiori informazioni” su una autovettura riceverà non sa quante telefonate da parte di promotori, qualcuno dei quali vuole fargli un contratto telefonico!

Idem per apparecchi acustici, settore nel quale imperversano numerose aziende, da Amplifon, Audica, Oticon, Audionova, seguite da tante altre, alcune delle quali propongono di farti on-line il test dell’udito, oppure a domicilio.

Il tutto con la complicità dei cosiddetti “Cookies”, una diavoleria informatica che memorizza il tuo interesse per un determinato prodotto che poi ti verrà presentato ogni volta che accedi a internet.

Insomma siamo sommersi da venditori on-line.

Recentemente il sito on-line P.M.Imprese.it ha pubblicato una informativa relativa ad una indagine che l’Antitrust ha avviato sul caroprezzi degli apparecchi acustici e dei servizi connessi, con relativa segnalazione al Parlamento al Ministero della Salute, al Ministero dell’Economia, alle Regioni e alle Province Autonome, e con richiesta di voucher o bonus udito.

Il tutto è stato originato dalla constatazione che gli apparecchi acustici nel nostro paese costano troppo, e le forniture del SSN sono poco trasparenti: tali apparecchi da noi costano in media molto di più (tra 1.500 e 2.100 euro) che in altri Paesi europei comparabili, ad esempio Francia o Germania.

L’indagine ha rilevato la difficoltà dei consumatori di reperire informazioni chiare su tecnologie e prezzi degli l’apparecchi e dei servizi connessi, questi ultimi spesso rappresentano la spesa principale.

L’AGCM esorta il Parlamento, i Ministeri e gli Enti locali a garantire una più chiara indicazione al pubblico del prezzo del dispositivo rispetto a quello dei servizi, anche attraverso interventi di tipo normativo-regolatorio.

Notevoli difficoltà, relative alle procedure di acquisto, sono emerse anche per quanto riguarda gli apparecchi acustici forniti dal SSN

Secondo l’AGCM, le Amministrazioni dovrebbero fare gare anche a garanzia dell’efficienza della spesa pubblica e al fine di rafforzare i meccanismi concorrenziali.

Viene rilevata, inoltre, una forte opposizione da parte dei principali operatori commerciali (c’è una sorta di Lobby) e viene ritenuto opportuno assegnare l’importo del rimborso direttamente all’assistito, anche introducendo “voucher” o “buoni-udito”, per sostenere una concorrenza tra fornitori di tali prodotti che consenta di accedere a un’offerta appropriata e tecnologicamente aggiornata.

Ricordiamo, per concludere, che quasi tutti i dispositivi medici forniti dal SSN (compresi gli apparecchi acustici) sono detraibili per il 19% dell’IRPEF nella Dichiarazione dei Redditi se indicati come tali in fattura o nello scontrino (dispositivo medico / DM / IVD) e se dotati di marcatura CE.