Credo che non sarà mai abbastanza deprecata l’avvenuta modifica del Titolo V della nostra Costituzione, avvenuta negli anni 2001/2002.
Sul tema specifico ci proponiamo di dedicare in seguito una riflessione approfondita, ma in questo commento, dedicato al caos delle mascherine antivirus, ci preme sottolineare solo qualche aspetto grottesco di come siamo messi in questo sfortunato paese, visto che –per le diverse competenze che spesso si sovrappongono– tra regole, precisazioni, interventi migliorativi e quisquilie varie, non si capisce se, come, quando e perché si debbono indossare le mascherine.
Infatti, ogni Regione ha fatto una regolamentazione a se stante, ed a questo guazzabuglio ha contribuito pure qualche Comune, pasticcio che non sarebbe accaduto se il progetto di modifica del 2001 della Carta Costituzionale, che introdusse l’autonomia periferica, fosse stato fatto con maggiore oculatezza.
Ogni Regione procede separatamente, qualcuna non ha ancora deciso cosa fare, pertanto da un lato il Governo fa, giustamente, terrorismo e suggerisce di adottare sempre le mascherine, dall’altro ogni Regione fa come vuole.
A partire dalla Campania, dove il Governatore De Luca in genere inasprisce le misure di protezione del Governo centrale, a finire alla Sicilia la quale, fino ad oggi, sembra osservare inerte.
Per capire il caos creato basta andarsi a spulciare, molto sinteticamente, le disposizioni locali emanate, (dati fermi a qualche giorno fa), non prima di avere evidenziato, però, che di mascherine ve ne sono di diversi tipi, ciascuno è destinato ad una specifica attività e, quindi, a una determinata categorie di persone; quindi disporre genericamente la obbligatorietà in ogni circostanza dell’uso delle mascherine non vuol dire perfettamente nulla in quanto, a parte gli specialisti della materia, i cittadini sono lasciati in balia di se stessi e alla mercé di consiglieri improvvisati o, spesso, interessati.
Il Governatore della Lombardia, Fontana ha pensato bene di disporre la obbligatorietà di usare qualsiasi tipo di protezione purché copra naso e bocca ai cittadini in circolazione; quindi anche un foulard o, al limite, un fazzoletto di carta va bene.
Il Sindaco di Perugia ha adottato lo stesso provvedimento.
Il Governatore della Sardegna, Solinas, ha imposto l’obbligo della mascherina, subordinatamente alla distribuzione delle stesse: “Nel momento in cui avremo le mascherine e saranno distribuite diventerà obbligatorio utilizzarle per accedere nelle strutture pubbliche, come i supermarket“, ha detto Solinas. Frattanto i primi approvvigionamenti sono stati destinati, giustamente, al personale sanitario.
In Toscana, invece, il Governatore Enrico Rossi, ha disposto l’uso obbligatorio delle mascherine fuori casa, ma solo dopo la distribuzione a cura dei Comuni.
“La mia intenzione – ha detto – è che l’ordinanza diventi esecutiva Comune per Comune a partire dalla data nella quale il Comune stesso ci comunicherà di avere effettuato la consegna a domicilio” delle mascherine che la stessa Regione distribuirà alle amministrazioni comunali gratuitamente. Il che fa ritenere che se un Comune rallenta la distribuzione, tutta la Regione rallenterà l’obbligatorietà. Frattanto sembra che siano state acquistate 10 milioni di mascherine, per darne circa tre a testa.
La Regione Veneto, invece, ha acquistato 20 milioni di mascherine che sta consegnando alle Asl, ma ha adottato un provvedimento più morbido, rendendone obbligatorio l’utilizzo solo per accedere ai supermercati, e nei mercati all’aperto e al chiuso.
In Trentino-Alto Adige, invece, il Governatore Arno Kompatscher, ha disposto l’obbligo di coprire naso e bocca con mascherina o “scaldacollo” in strada e nei supermercati; ma non sono previste multe in caso di inosservanza.
Nella Regione Friuli Venezia Giulia, il Governatore Massimiliano Fedriga ha emanato, in data 3 aprile, una ordinanza con la quale rende obbligatorio l’uso di mascherine e guanti ma solo all’interno del supermercati e dei negozi di generi alimentari. Ha inoltre spiegato in un video che “Non c’è l’obbligo della mascherina – perché l’approvvigionamento è particolarmente difficile – ma basta accedere con sciarpa, foulard o anche un copricollo”, l’importante è coprirsi naso e bocca. Per i guanti, mancando quelli in lattice, “Si può entrare nei negozi di beni alimentari utilizzando i guanti monouso a disposizione per prendere frutta e verdura”.
In Piemonte, invece, il Governatore Alberto Cirio ha disposto dall’8 aprile la obbligatorietà dell’uso di mascherine e guanti, ma solo per gli addetti alle vendite; ai clienti, invece, viene solo “raccomandato” di “utilizzare la mascherina o qualsiasi altro indumento a copertura di naso e bocca”. E’ una ordinanza alquanto bizzarra perché fa sembrare che il maggior pericolo di contagio provenga dal personale dei supermercati ai danni degli acquirenti e non che il rischio sia quantomeno reciproco.
Nella Regione Campania la obbligatorietà delle mascherine sembra “in valutazione”, ma il Governatore sta dando priorità al completamento delle scorte dei dispositivi di protezione per gli Ospedali e le Strutture Sanitarie, d’intesa con Domenico Arcuri, nuovo Commissario Straordinario nazionale per l’emergenza Coronavirus. Al momento, quindi, sembra che la obbligatorietà dell’uso delle mascherine non sia prevista, ma la situazione può cambiare da un momento all’altro.
In Liguria, invece, il Presidente Giovanni Toti, ha condizionato l’obbligo dell’uso delle mascherine chirurgiche alla distribuzione gratuita delle stesse a tutti i cittadini attraverso farmacie, edicole, tabaccai, o direttamente a casa di chi non può uscire, a cura dei Comuni, il che fa presumere tempi certamente non brevi.
Nella Regione Sicilia, infine, si sta ancora valutando la necessità dell’uso delle mascherine, anche sulla base di una eventuale differenziazione dei luoghi nei quali renderla obbligatoria rispetto ad altri, luoghi che dovrebbero essere indicati singolarmente (questo o quel supermercato, questo o quel quartiere, questa o quella piazza, ecc,). Insomma in Sicilia sono in altro mare.
Come dire: all’attacco compatti, ma sparpagliati!