FISCO & IMPRESA Proroga versamenti imposte del 30 novembre e invio dichiarazioni dei redditi
Il MEF ha pubblicato oggi pomeriggio il comunicato stampa numero 269 contenente la tanto richiesta proroga del termine di invio delle dichiarazioni al 10 dicembre.
Le associazioni dei commercialisti avevano chiesto a gran voce la proroga al 31 dicembre, ma sono stati accontentati solo in parte.
Il comunicato in oggetto anticipa il decreto ristori-quater previsto per i prossimi giorni, e contiene anche una proroga per i versamenti relativi al secondo acconto delle imposte. Più nel dettaglio:
- il versamento della seconda o unica rata d’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP dovuta dagli operatori economici viene prorogato dal 30 novembre al 10 dicembre 2020;
- Viene prorogato al 30 aprile 2021 il versamento della seconda o unica rata d’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP per le imprese non interessate dagli ISA, ovunque localizzate, che hanno conseguito nel periodo d’imposta precedente a quello in corso ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro e che, nel primo semestre 2020, hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019;
- I versamenti scadenti il 30 novembre prossimo vengono prorogati al 30 aprile 2021, a prescindere dai requisiti relativi ai ricavi o compensi e alla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi, per i soggetti non interessati dagli ISA che operano nei settori economici individuati nei due allegati al decreto-legge “Ristori bis” e che hanno domicilio fiscale o sede operativa nelle zone rosse, nonché per i soggetti che gestiscono ristoranti nelle zone arancioni.
- Per quanto riguarda i contribuenti soggetti ad ISA e che si trovano nelle condizioni richieste, resta ferma la proroga al 30 aprile 2021 già prevista dall’articolo 98 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, e dall’articolo 6 del decreto-legge “Ristori bis”, ovvero i contribuenti operanti nei settori economici individuati nell’Allegato 1 e nell’Allegato 2, aventi domicilio fiscale o sede operativa nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (zone rosse), ovvero esercenti l’attività di gestione di ristoranti, che operano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto (zone arancioni), la quale si applica indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi del primo semestre 2020.
Il decreto ristori-quater ha previsto la proroga esclusivamente per i contribuenti dotati di partita iva, pertanto non possono usufruirne i contribuenti che non percepiscono redditi di lavoro autonomo o redditi d’impresa. Quindi per le persone fisiche nessuna proroga.