scritto da Simone Silvestri - 31 Gennaio 2024 16:43

CINEMA “Povere Creature”: emancipazione e femminismo raccontate dal genio di lanthimos

L’opera ha come assoluta protagonista una splendida Emma Stone (nel film Bella Baxter), una donna riportata in vita proprio dal dottor Godwin,nella cui testa è stato trapiantato il cervello del feto che portava in grembo

Il film è basato sul romanzo di Alasdair Gray e narra la storia del dottor Godwin Baxter interpretato da un sempreverde Willem Dafoe, uno scienziato geniale, letteralmente “segnato” dagli esperimenti fatti da suo padre su di lui.

L’opera ha come assoluta protagonista una splendida Emma Stone (nel film Bella Baxter), una donna riportata in vita proprio dal dottor Godwin,nella cui testa è stato trapiantato il cervello del feto che portava in grembo.

La storia viene raccontata in un’epoca simil-vittoriana dove Bella Baxter deve di nuovo imparare poco alla volta vivere e stare in quella società, fatta di buon costume, limiti e convenzioni sociali che la tengono in imprigionata. Bella vuole esplorare il mondo, vuole allargare i suoi orizzonti e lo farà fuggendo insieme a Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo).

Il punto cardine dell’opera è proprio il sapore della scoperta, grazie ad esso Bella riescead essere libera, emanciparsi e ad imporsi in quel mondo fatto di regole che non la rappresentano, ma soprattutto ci farà ridere come non mai. Sì,perché “Povere Creature” è una commedia sui generis stravagante, grottesca e pungente.Lanthimos grazie alla sua regia e ai suoi movimenti di macchina riesce a farci immergere in quel mondo attraverso gli occhi di Bella, con una regia ricercata, a tratti volutamente claustrofobica, con l’utilizzo di mascherini in alcune scene in bianco e neroche citano l’espressionismo tedesco.Anche le scenografie, quando Bella e Duncan si recano a Lisbona i palazzi sembrano quasi distorti, chiaro riferimento al gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene. Parigi, viene rappresentata a metà tra le belle époque e futurismo.

L’opera, nonostante sia ambientata in Ottocento fantascientifico, rappresenta lo specchio della nostra società e di come la figura della donna e di come viene vista, poi non sia così cambiata negli anni. Nel film Bella Baxter, progredisce rapidamente, sviluppando delle forti pulsioni sessuali, non consoni per la società dell’epoca (ma forse anche in quella attuale). Iconica e divertente, la scena in cui lei scopre la masturbazione e prova a farla con naturalezza alla governante di casa Baxter che a detta di Bella era un po’ “rigida”

Quando Bella e Duncan arrivano a Parigi lei, per una “felice coincidenza” trova lavoro in un bordello. Bella infatti approccia il lavoro non come un atto deplorevole, ma come una cosa positiva “mi pagano per fare sesso”? Il film sotto questo punto di vista è molto libero; infatti, le scene di sesso sono esplicite e ridondanti, esaminate sia dal punto di vista del piacere che del non appagamento dopo l’atto. Bella però comincerà a pagare per la sua libertà, in una società maschilista che vuole tenerla chiusa e mutilarla nello spirito e nel corpo.

Il film, come ogni opera della settima arte, ha un messaggio politico che può essere più o meno esplicito. Nel breve periodo in cui Bella e Duncan sono in Egitto, in una nave da crociera, lei resta traumatizzata nel vedere dei bambini morti e resi schiavi nelle fosse, mentre loro sono su una nave super lussuosa. Il piano sequenza che rappresenta la scena ci mostra come le differenze sociali siano forti in quel mondo facendoci aprire gli occhi sul nostro. Bella essendo pura, trova giusto rubare i soldi di Duncan vinti al gioco d’azzardo, per provare a donarli a quelle persone che non hanno nulla, gesto che illustra l’ideologia alla base del socialismo (citato esplicitamente durante alcune scene del film).

In Egitto, con forte disappunto da parte di Duncan, la nostra protagonista scopre il piacere della lettura e della filosofia grazie a Martha e Harry (Hanna Schygulla) e ( JerrodCarmichael) che le aprono la mente su svariate tematiche. Il disappunto di Duncan viene espresso attraverso un gesto filofascista come quello di gettare via i libri, così da poter tenere a freno la voglia di sapere e di scoprire della donna.

Il film però non condanna il genere maschile anzi, ci sono personaggi maschili postivi come il sopracitato Godwin Baxter, che nonostante all’inizio voglia tenerla imprigionata, risulta essere molto paterno e affettuoso nei confronti di Bella, ma anche Max McCandles (Ramy Youssef) che prova un certo amore nei confronti di Bella, lasciandola libera e accentando il suo passato da prostituta.

Lanthimos, grazie alla sua regia, e alla fotografia di Robbie Ryan che si adatta perfettamente allo stile dell’opera, che passa da un bianco e nero iniziale, a dei colori estremamente accessi che rappresentano le città che Bella visita (Lisbona, Parigi, Alessandria d’Egitto) come luogih surreali e fiabeschima al contempo realisti.

Il regista greco riesce a farci vivere questo viaggio attraverso gli occhi di Emma Stone, in maniera volutamente sfrenata con un montaggio incalzante che fa scorrere velocemente la durata di circa 2 e 20 circa di film.

In conclusione, “Povere Creature” riesce ad essere divertente, grottesco, coinvolgente elibero. Una vera opera femminista, profonda che non vuole accontentare il pubblico generalista ma vuole fargli aprire gli occhi e far riflettere sulla società odierna non troppo diversa e evoluta rispetto al passato.

“Povere creature!” è nelle sale italiane dal 25 gennaio 2024.

Sono nato a Napoli il 15 giugno del 1998, laureato in economia aziendale e laureando in marketing e management internazionale. Grande appassionato di cinema, tanto da studiare come autodidatta la settima arte, spinto dalla voglia di scoprire i segreti e le meraviglie che questo mondo ha da offrire

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