scritto da Simone Silvestri - 04 Marzo 2024 08:07

CINEMA “Frame By Frame” Recensione film DUNE Part 2: il perfetto mix tra fantascienza e politica

Dune parte due: un kolossal che continua l’adattamento del romanzo di Frank Herbert che porta la firma di DenisVilleneuve

Trama

Continua il viaggio di Paul Atreides, che dovrà seguire il suo destino insieme a Chani e ai Fremen, per vendicare lo sterminio della sua famiglia e della sua casata per mano degli Harkonnen.

 

Recensione

Il film si collega direttamente con la fine di Dune parte uno, ovvero con il proseguimento del viaggio di Paul Atreides ( TimothéeChalamet ) con il popolo dei Fremen. Un viaggio di accettazione per il protagonista e sua madrecosì distanti culturalmente dai Fremen ma uniti da una profezia, quella che vede Paul il Lisan al-Gaib (il Messia) che trasformerà Arrakisin un paradiso.

Il film è pieno di immagini che lasciano a bocca aperta lo spettatore, come le scene del deserto in cui vediamo il protagonista cavalcare il verme della sabbia (ShaiUlud), alle incredibili scene d’azione in cui vediamo coinvolti i Fremen e gli Harkonnen.

Denis Villeneuve, basandosi sulle fondamente del primo capitolo approfondisce ancora di più le complessità dell’universo di Frank Herbert, creando un’esperienza cinematografica che è sia visivamente stupefacente che intellettualmente coinvolgente. L’impegno di Villeneuve per l’autenticità e la sua volontà di spingere i confini della tecnologia degli effetti visivi risultano in un film che si sente sia epico nella sua scala che ancorato alla realtà.

Oltre alla sua maestria visiva, Villeneuve dimostra anche una profonda comprensione del ritmo e della struttura narrativa. “Dune Parte 2” pur avendo una durata di quasi 3 ore, non ne risente assolutamente di questo peso, riuscendo a mantenere il ritmo della storia in modo agile, senza permettere mai che si impunti con esposizioni o riempitivi inutili. Ogni scena serve uno scopo, spingendo avanti la trama mentre approfondisce la nostra comprensione dei personaggi e delle loro motivazioni.

Ogni aspetto tecnico della pellicola è curato nei minimi dettagli, la fotografia di Greig Fraser ci fa immergere nel deserto del pianeta con un giallo che ci trasmette una sensazione di arido e di secchezza ma al col tempo calore e passione che travolge i due protagonisti Chani (Zendaya) e Paul ( TimothéeChalamet). Il cambio di fotografia, altrettanto eccezionale, lo si ha quando la scena si sposta sul pianeta degli Harkonnen, dove quasi diventa un bianco e nero, specialmente nella scena di combattimento all’esterno tra Feyd-RauthaHarkonnen(Austin Butler) e alcuni schiavi rimasti della casata Atreides.

La colonna sonora magistrale di Hans Zimmer, ci porta fin dalle prime note in un viaggio emozionale attraverso le dune sabbiose e le intricanti politiche di Arrakis. La colonna sonora di Zimmer è un’esperienza sensoriale completa. Con l’uso innovativo di strumenti tradizionali e moderni, è in grado di creare una vasta gamma di atmosfere ed emozioni. Dai momenti di tensione e suspense alla grandiosità delle battaglie spaziali, ogni traccia è ricca di profondità e significato. La sua capacità di integrarsi perfettamente con le immagini e la narrazione del film. Ogni nota sembra essere stata attentamente progettata per amplificare l’impatto visivo ed emotivo delle scene, creando un’esperienza cinematografica immersiva e coinvolgente.

La pellicola si mostra come una grande critica alla guerra (viene spesso utilizzato il termine guerra santa) e di come questa, anche se guidata da uno scopo all’apparenza positivo non porta altro che distruzione da entrambi i lati, di come la follia della religione e la sua forza possa rendere dei burattini le persone totalmente asservita alla causa promossa da essa.

 

Considerazioni finali

Dune parte due, resta insieme al primo uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi anni che non delude le aspettative e che va visto rigorosamente al cinema sul grande schermo. Un’opera impegnata ma allo stesso tempo fruibile al grande pubblico, che attraverso delle allegorie ben realizzate riesce a trattare temi come l’amicizia, l’amore, la maternità, guerra e religione. Un film che si sviluppa attraverso la manipolazione dove tutti sono burattini e burattinai.

 

Sono nato a Napoli il 15 giugno del 1998, laureato in economia aziendale e laureando in marketing e management internazionale. Grande appassionato di cinema, tanto da studiare come autodidatta la settima arte, spinto dalla voglia di scoprire i segreti e le meraviglie che questo mondo ha da offrire

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