scritto da Redazione Ulisseonline - 18 Luglio 2025 16:52

Mille giorni di governo Meloni: l’economia italiana dà segnali di ripresa

A dirlo è uno studio del Centro studi di Unimpresa, che analizza dieci indicatori chiave: dallo spread al lavoro, dai consumi agli investimenti

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Congresso Cisl (foto tratta dal sito del Governo)

Mille giorni dopo l’inizio dell’esperienza di governo di Giorgia Meloni, l’economia italiana sembra finalmente mostrare segnali concreti di miglioramento. A dirlo è uno studio del Centro studi di Unimpresa, che analizza dieci indicatori chiave: dallo spread al lavoro, dai consumi agli investimenti.

Il quadro che ne emerge è quello di un’Italia più stabile e resiliente rispetto al 2022, quando il Paese si trovava ancora alle prese con le scorie della pandemia, l’inflazione galoppante e una forte incertezza sui mercati.

📉 Spread in calo, mercati più fiduciosi

Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi – che misura la fiducia dei mercati internazionali – è sceso sotto i 90 punti base, un livello che non si vedeva da anni. Questo significa, in pratica, che il rischio percepito sull’Italia è diminuito e il costo del nostro debito pubblico è più sostenibile.

👷‍♀️ Più occupati, meno disoccupazione

Sul fronte del lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5% a maggio 2025 (era all’8,1% nel 2022). Aumentano anche gli occupati: +85mila posti di lavoro nel solo trimestre novembre-gennaio. Numeri che fanno ben sperare soprattutto per i giovani e per chi cerca stabilità.

🛒 Inflazione sotto controllo, famiglie più fiduciose

Dopo i picchi oltre l’8% nel 2022, l’inflazione è tornata su livelli “normali”: 1,7% a giugno. Questo ha ridato un po’ di respiro ai bilanci familiari e i consumi hanno ricominciato a salire, seppure lentamente (+0,2% nel primo trimestre del 2025).

📈 PIL e investimenti in crescita

L’economia italiana non cresce a ritmo sostenuto, ma è tornata su un sentiero positivo: +0,3% nel primo trimestre 2025, dopo un +0,5% nel 2024. Gli investimenti fissi lordi, spinti dal Pnrr e dai piani di transizione ecologica e digitale, sono cresciuti dell’1,6%.

🌍 Export in espansione, traina il Sud

Molto bene anche le esportazioni: a maggio hanno raggiunto i 55,1 miliardi di euro. A sorprendere è il Mezzogiorno, che ha segnato un +9,8% nel primo trimestre, superando il resto del Paese. Un segnale positivo di possibile riequilibrio territoriale.

💰 Debito alto, ma sotto controllo

Il debito pubblico resta sopra i 3.000 miliardi di euro, ma il rapporto rispetto al PIL è stabile al 134,6%. Anche il deficit statale è in miglioramento: dal -8% del 2022 al -3,4% nel 2024.

🗣️ «Segnali incoraggianti, ora serve continuità»

Il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, sottolinea come “l’Italia sia riuscita a rafforzare le proprie basi economiche nonostante uno scenario mondiale complesso, fatto di guerre, tensioni sui mercati e inflazione globale. La sfida – aggiunge – sarà ora trasformare questi segnali positivi in risultati duraturi, con più occupazione stabile e crescita inclusiva”.

In altre parole, non è ancora il momento di cantare vittoria. Ma dopo mille giorni di governo, l’economia italiana sembra aver ritrovato un certo equilibrio. La palla passa ora alle istituzioni, alle imprese e alle parti sociali: il compito sarà quello di non sprecare questa finestra di stabilità per costruire qualcosa di più solido e duraturo. (fonte Unimpresa)

clicca qui per leggere l’articolo originale e integrale di Unimpresa

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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