Mille giorni di governo Meloni: l’economia italiana dà segnali di ripresa
A dirlo è uno studio del Centro studi di Unimpresa, che analizza dieci indicatori chiave: dallo spread al lavoro, dai consumi agli investimenti
Mille giorni dopo l’inizio dell’esperienza di governo di Giorgia Meloni, l’economia italiana sembra finalmente mostrare segnali concreti di miglioramento. A dirlo è uno studio del Centro studi di Unimpresa, che analizza dieci indicatori chiave: dallo spread al lavoro, dai consumi agli investimenti.
Il quadro che ne emerge è quello di un’Italia più stabile e resiliente rispetto al 2022, quando il Paese si trovava ancora alle prese con le scorie della pandemia, l’inflazione galoppante e una forte incertezza sui mercati.
📉 Spread in calo, mercati più fiduciosi
Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi – che misura la fiducia dei mercati internazionali – è sceso sotto i 90 punti base, un livello che non si vedeva da anni. Questo significa, in pratica, che il rischio percepito sull’Italia è diminuito e il costo del nostro debito pubblico è più sostenibile.
👷♀️ Più occupati, meno disoccupazione
Sul fronte del lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5% a maggio 2025 (era all’8,1% nel 2022). Aumentano anche gli occupati: +85mila posti di lavoro nel solo trimestre novembre-gennaio. Numeri che fanno ben sperare soprattutto per i giovani e per chi cerca stabilità.
🛒 Inflazione sotto controllo, famiglie più fiduciose
Dopo i picchi oltre l’8% nel 2022, l’inflazione è tornata su livelli “normali”: 1,7% a giugno. Questo ha ridato un po’ di respiro ai bilanci familiari e i consumi hanno ricominciato a salire, seppure lentamente (+0,2% nel primo trimestre del 2025).
📈 PIL e investimenti in crescita
L’economia italiana non cresce a ritmo sostenuto, ma è tornata su un sentiero positivo: +0,3% nel primo trimestre 2025, dopo un +0,5% nel 2024. Gli investimenti fissi lordi, spinti dal Pnrr e dai piani di transizione ecologica e digitale, sono cresciuti dell’1,6%.
🌍 Export in espansione, traina il Sud
Molto bene anche le esportazioni: a maggio hanno raggiunto i 55,1 miliardi di euro. A sorprendere è il Mezzogiorno, che ha segnato un +9,8% nel primo trimestre, superando il resto del Paese. Un segnale positivo di possibile riequilibrio territoriale.
💰 Debito alto, ma sotto controllo
Il debito pubblico resta sopra i 3.000 miliardi di euro, ma il rapporto rispetto al PIL è stabile al 134,6%. Anche il deficit statale è in miglioramento: dal -8% del 2022 al -3,4% nel 2024.
🗣️ «Segnali incoraggianti, ora serve continuità»
Il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, sottolinea come “l’Italia sia riuscita a rafforzare le proprie basi economiche nonostante uno scenario mondiale complesso, fatto di guerre, tensioni sui mercati e inflazione globale. La sfida – aggiunge – sarà ora trasformare questi segnali positivi in risultati duraturi, con più occupazione stabile e crescita inclusiva”.
In altre parole, non è ancora il momento di cantare vittoria. Ma dopo mille giorni di governo, l’economia italiana sembra aver ritrovato un certo equilibrio. La palla passa ora alle istituzioni, alle imprese e alle parti sociali: il compito sarà quello di non sprecare questa finestra di stabilità per costruire qualcosa di più solido e duraturo. (fonte Unimpresa)
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