scritto da Redazione Ulisseonline - 13 Ottobre 2025 10:42

Manovra 2026 da 16 miliardi: priorità a lavoro, sanità e imprese, senza nuove tasse

La quota più consistente, 5 miliardi, sarà destinata al lavoro e ai redditi, con la conferma del taglio del cuneo contributivo per i redditi medio-bassi, la proroga della riforma Irpef a tre aliquote e i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego

La manovra di bilancio per il 2026 sarà pari a 16 miliardi di euro e rispetterà il limite europeo di crescita della spesa netta fissato all’1,6%. È quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa sul Documento programmatico di finanza pubblica 2025. Le risorse saranno distribuite in sei aree principali: 5 miliardi per lavoro e fisco, 3,5 per la sanità, 3 per le imprese, 2 per gli investimenti pubblici, 1 per le famiglie e 1,5 per riserve tecniche. La manovra, equivalente a 0,7 punti di Pil, sarà interamente autofinanziata, senza scostamenti di bilancio né nuove imposte.

La quota più consistente, 5 miliardi, sarà destinata al lavoro e ai redditi, con la conferma del taglio del cuneo contributivo per i redditi medio-bassi, la proroga della riforma Irpef a tre aliquote e i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego. Alla sanità andranno 3,5 miliardi per incrementare il Fondo sanitario nazionale, ridurre le liste d’attesa e potenziare il personale, con interventi anche su telemedicina e medicina territoriale.

Tre miliardi saranno destinati alle imprese e alla competitività, con nuovi incentivi per la Transizione 6.0, il rifinanziamento della Nuova Sabatini e del Fondo di garanzia per le Pmi, oltre a misure per la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. Due miliardi serviranno a sostenere gli investimenti pubblici e il cofinanziamento dei progetti del Pnrr, in particolare su infrastrutture, energia e digitalizzazione della pubblica amministrazione.

Un miliardo sarà impiegato per le famiglie e la natalità, con il rafforzamento dell’assegno unico universale, il bonus nidi e nuove deduzioni per le spese scolastiche. Infine, 1,5 miliardi saranno accantonati per coperture tecniche e riserve di bilancio, da utilizzare in caso di imprevisti o adeguamenti europei.

Secondo Unimpresa, la manovra sarà neutrale sui saldi ma espansiva nella qualità della spesa: il deficit resterà al 2,8% del Pil, il debito scenderà al 133,5% e la spesa per interessi si manterrà stabile al 4% del Pil. Le coperture deriveranno da revisione della spesa, razionalizzazione delle agevolazioni fiscali e maggiore efficienza nella riscossione.

«Il governo ha fatto bene a mantenere i conti in equilibrio e a non introdurre nuove imposte», ha commentato il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, secondo il quale «la prossima fase dovrà essere più coraggiosa, liberando risorse aggiuntive per ridurre in modo stabile le tasse su famiglie, lavoratori e imprese». (fonte Unimpresa)

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