Burocrazia, è un ostacolo per il 74% delle imprese italiane: otto punti sopra la media UE
Ancora più ampia è la distanza sul fronte della stabilità normativa: il 79% delle imprese italiane segnala come problema il continuo cambiamento delle leggi e delle politiche, contro il 63% della media UE
Tre imprese italiane su quattro indicano la burocrazia come un freno rilevante alla propria attività. Secondo i dati contenuti nel Documento Programmatico di Bilancio 2026, inviato dal governo alla Commissione europea e al Parlamento, il 74% delle aziende considera la complessità delle procedure amministrative un grave ostacolo, una quota superiore di otto punti rispetto alla media europea del 66%. Ancora più ampia è la distanza sul fronte della stabilità normativa: il 79% delle imprese italiane segnala come problema il continuo cambiamento delle leggi e delle politiche, contro il 63% della media UE.
Il quadro si inserisce in una fase di crescita economica modesta. Il Documento prevede un aumento del PIL dello 0,5% nel 2025 e dello 0,7% nel 2026, seguito da una crescita dello 0,8% nel 2027 e dello 0,9% nel 2028. Tra i fattori che limitano la produttività e la competitività del sistema economico, il governo individua la bassa efficienza della spesa pubblica e la scarsa qualità dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione.
Nonostante un livello di spesa elevato, pari al 46,7% del PIL nel 2024 al netto degli interessi, l’Italia si colloca nelle ultime posizioni tra i paesi Ocse per qualità dei servizi amministrativi. Solo il 48,3% dei cittadini si dichiara soddisfatto delle prestazioni della PA, contro una media Ocse del 65,7%. Peggio fa soltanto il Portogallo, con il 42,7%.
Il ritardo nella digitalizzazione della Pubblica amministrazione e la complessità normativa continuano a pesare sulla produttività. L’Italia rimane tra i paesi europei con minore interazione digitale tra cittadini e PA. Nel Documento Programmatico di Bilancio, il governo indica la semplificazione burocratica, la stabilità normativa e il miglioramento dell’efficienza dei servizi pubblici come priorità strategiche per sostenere gli investimenti e la crescita del sistema produttivo. (fonte Confartigianato)
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