Da ieri Enzo Servalli è il nuovo sindaco di Cava de’ Tirreni. Gli auguri, sinceri e calorosi, sono d’obbligo. In fondo, essere primo cittadino è sì un onore e un privilegio per chiunque, e più ancora lo è per chi si dedica alla politica e alla gestione della cosa pubblica, ma è anche un pesante fardello di responsabilità, preoccupazioni, impegni. E gli auguri, in ogni caso, non possono che essere interessati per qualsiasi cittadino, nel senso che una buona, solida, efficiente amministrazione, va a beneficio dell’intera comunità, a prescindere dalle opinioni, preferenze e appartenenze di ciascuno.
Detto questo, il clima festoso di questi giorni e la luna di miele con la città sono destinati in breve tempo a finire. il sindaco Servalli, infatti, nelle prossime ore sarà chiamato a compiere delle scelte delicate che influiranno fin da subito sul suo operato. Le prime riguarderanno la formazione della giunta municipale e la nomina del suo staff di collaboratori. Inevitabilmente cominceranno le prime critiche e magari anche qualche dissapore più o meno pubblico. E’ nell’ordine delle cose e Servalli non dovrà né preoccuparsene né lagnarsi più di tanto. Quel che deve interessargli è la qualità delle persone, ma più ancora la loro funzionalità al suo disegno politico-amministrativo e la loro propensione al gioco di squadra.
In effetti, già da qualche giorno impazza sulla stampa il toto-assessori, mentre, allo stesso tempo, s’insinua che le scelte di Servalli saranno condizionate fortemente dai debiti politici da lui contratti in campagna elettorale. Molto probabilmente ci sarà pure del vero, tuttavia, la politica è fatta di equilibri, di accordi, in qualche caso anche di compromessi. L’abilità sta proprio in questo: dal contrasto di interessi far venir fuori le migliori scelte possibili. Insomma, il sindaco Servalli, come chiunque altro al suo posto e in qualsiasi parte del mondo, non potrà scegliere in assoluta libertà, ma dovrà tener conto di più fattori e circostanze. L’importante è scegliere non in assoluto il meglio, ma ciò che è più utile e funzionale.
Poi, una volta sistemata la sua compagine di governo, dovrà affrontare i problemi amministrativi. Il primo nodo che pare il neo sindaco voglia affrontare è quello della revisione della spesa. E’ indubbiamente il punto programmatico più spinoso, ma anche quello che potrà dare una svolta all’amministrazione e più ancora costituire un segnale concreto per lo sviluppo della città.
Appare evidente, per la difficile situazione economica che in generale vive il Paese e per le specificità della crisi nella nostra realtà, che quello di ridurre le spese e alleggerire il prelievo fiscale per le imprese e per le famiglie metelliane, è un obiettivo difficilissimo da conseguire anche nel breve e lungo periodo, ma vitale per l’economia cittadina. Vorrà dire mettere a regime la macchina comunale e creare efficienza, eliminare gli sprechi, qualificare la spesa. Significa, tanto per essere chiari con un esempio concreto, abbattere i costi della raccolta e dello smaltimento rifiuti, che hanno ormai raggiunto cifre eccessive e insostenibili per il tessuto produttivo e le famiglie cavesi. Questo, però, significa andare a toccare interessi consolidati, non solo cattive abitudini. In altri termini, farsi un bel po’ di nemici e superare notevoli resistenze.
In conclusione, il sindaco Servalli, al quale vanno riconosciute onestà e doti di equilibrio e sobrietà, se davvero vuole rappresentare la “svolta buona” ne avrà di lavoro da fare. Certo, gli vanno dato tempo e sostegno, ma la direzione la dovrà indicare lui e da subito. E ci vorrà coraggio, molto coraggio, e determinazione.
In bocca al lupo, sperando che crepi!