scritto da Redazione Ulisseonline - 26 Maggio 2015 08:59

Salerno, Papa Francesco nel libro presentato da Roberto Alborghetti

“C’è una differenza sostanziale tra professore e maestro. Il primo impartisce la propria materia in modo freddo, mentre il secondo si lascia coinvolgere. Agisce da testimone autentico, ha una condotta coerente con la sua vita. Bisogna aiutare gli uomini e le donne a essere maestri, testimoni: è questa la chiave della vera educazione. Non lasciamoci rubare l’amore per la scuola!”.

Sono queste alcune delle parole pronunciate da Papa Francesco che il giornalista Roberto Alborghetti  ha raccolto, attingendo da materiale inedito, nel suo nuovo libro “Quando il giorno era una freccia”, edito da AGeSC, un libro che è la testimonianza della buona scuola, il cui titolo è ispirato da un’espressione di Papa Bergoglio in relazione alle sue esperienze studentesche, che  è stato presentato alla Colonia San Giuseppe durante un incontro organizzato dalla Pastorale Scolastica della Diocesi di Salerno, diretta da Don Leandro D’Incecco,  in collaborazione con l’Associazione dei Genitori delle Scuole Cattoliche, rappresentata dalla componente dell’esecutivo  nazionale, la dottoressa Laura Marmai, alla presenza dell’Arcivescovo Primate, Monsignor Luigi Moretti, di Don Antonio Rienzo, Assistente Spirituale dei Maestri Cattolici e naturalmente dell’autore che ha affermato: “Ho viaggiato sul cuore di Papa Bergoglio!”.

Alborghetti ha raccontato  che il Papa  ha frequentato la scuola materna in un istituto cattolico di  Buenos Aires, la scuola primaria e secondaria in una scuola pubblica e   per  un anno ha vissuto  l’esperienza educativa salesiana. “Poi a  diciannove anni si diplomò perito chimico”. Il giovane Bergoglio, che viveva in una famiglia umile, di origine italiana,  accompagnò il suo percorso scolastico verso il diploma adattandosi a fare dei lavori umili:”Lavorò in un negozio di fiori e poi in una fabbrica di calzini occupandosi della pulizia dei locali. Accettò anche di lavorare come buttafuori in una discoteca Successivamente trovò occupazione in un laboratorio di analisi”.

Alborghetti  ha anche ricordato quando, per la prima volta, Bergoglio avvertì di essere stato “chiamato”: “Il 21 settembre del 1954 Bergoglio, che era atteso dai compagni alla stazione per una gita fuori città, si ferma all’improvviso davanti alla chiesa di San Josè de Flores dove, spinto da un’indomabile forza, entra per confessarsi con padre Carlos Duarte. Da quell’incontro nacque la decisione di diventare sacerdote e di entrare in seminario”.

L’autore ha raccontato anche di quando Papa Bergoglio “fu vicinissimo alla morte” a causa di una grave infezione polmonare e di quando, all’età di circa trent’anni,  è stato  docente: “Al “Colegio de la Immaculada Concepcion” di Santa Fè dove, dal 1964 al 1966, insegnò arte, lettere e psicologia Lì, apre le porte al mondo esterno, invitando molti scrittori a parlare di letteratura. Tra questi Jorge Luis Borges che poi  nel libro “Cuentos Originales” pubblicò  tutti i racconti scritti dagli alunni che parteciparono ad un concorso letterario”. Per Papa Francesco la “buona scuola” è quella che mette al centro il ragazzo, con le sue problematiche, le sue aspirazioni  e i suoi sogni: “In un “cammino di incontro”, nel quale chi ammaestra e chi apprende possano meglio comprendere se stessi”.

La dottoressa Marmai, che ha moderato i relatori, ha sottolineato l’importanza del libro: “E’ uno stimolo per i docenti, ma anche per i ragazzi e per i genitori. In questo libro si sente la voce del Papa che ha sempre amato la scuola e ritenuto l’educazione dei ragazzi il fulcro di tutte le generazioni”. Don Antonio Rienzo, ha raccontato alcuni passaggi del libro:” Papa Francesco deve molto ad una maestra  che gli ha instillato l’amore alla scuola e al sapere che ha sempre coltivato. Ha sempre inteso per buona scuola quella che salvi tutti i valori: pedagogici, educativi, familiari”.

Le conclusioni sono state affidate a Monsignor Luigi Moretti che ha sottolineato l’importanza della missione educativa delle famiglie:”Non ci può essere disinteresse  su ciò che accade a scuola nei confronti dei figli. Le famiglie devono mettersi insieme per diventare protagoniste e vivere la piena responsabilità di quella che è la missione educativa che ha una famiglia”.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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