scritto da Redazione Ulisseonline - 25 Marzo 2016 09:07

Salerno, le preziose proprietà del vino alla Fidapa con Carlo Galimberti e Matteo Tafuri

“Un buon bicchiere di vino al giorno toglie non uno, ma diversi  medici di torno“. A dirlo è stato il dottor Carlo Galimberti, noto giornalista enogastronomico, durante l’incontro enogastronomico organizzato, al Circolo Canottieri Irno, dalla presidente della Fidapa Sezione di Salerno, Dina Oliva Crimaldi, su proposta della Consigliera Lucia Lasaponara Simbolo.

Il dottor Galimberti ha spiegato che un bicchiere di vino  oltre a dare piacere, fa bene alla salute:” Il tannino è un elemento centrale per il corpo umano: riesce ad esempio a tenere basso il valore del colesterolo”. Naturalmente bisogna bere vini di buona qualità:” Bisogna educare al bere bene  sin dalle scuole per far comprendere la cultura del vino. Un vino di qualità ti da un senso di appagamento già dopo  uno, massimo due bicchieri riempiti a metà. Finché si continuerà a produrre vino, che non è vino, a due euro,  continueremo ad avere persone alcolizzate. Se solo si pensa a quanto costano una bottiglia di vetro, un’etichetta  e un tappo , si può facilmente immaginare la qualità del vino che c’è in una bottiglia che costa 2 euro.  Non si può pensare di bere un vino da 30 euro  a bottiglia ogni giorno, ma ci sono dei buoni vini medi  che costano tra i 6 e gli 8 euro”.

Il dottor Carlo Galimberti, ha ricordato che alla fine degli anni ’80 anche in Campania è cresciuta la cultura del vino: ” La Campania è la regione che ha quattro vini DOCG: ” Abbiamo l’Aglianico del Taburno; il Fiano di Avellino,  il Greco di Tufo   e il  Taurasi”. Secondo il dottor Galimberti i vini di un territorio possono contribuire al rilancio turistico ed economico dello stesso: ” Esiste un vero e proprio movimento del turismo del vino. Molti produttori di vino del nostro territorio aprono le loro cantine al pubblico. Questo è il modo di capire cos’è il vino!”.

Galimberti ha ipotizzato un vero tour del vino che potrebbe essere organizzato in Provincia di Salerno:”Possiamo dividere  la nostra provincia in tre zone: La Costiera Amalfitana, dove troviamo vini della zona di Ravello e  Furore; il Cilento dove ci sono tutti i vini autoctoni legati all’Aglianico e la zona di Montecorvino, Giffoni e San  Cipriano Picentino  dove si produce il  Montevetrano. L’Enoteca Provinciale di Salerno  conta più di 42 etichette di vini”. Galimberti ha ricordato anche che il vino utilizzato nelle chiese, durante la messa, fornito dal Vaticano, è la Malvasia o il Moscato.

Fondamentale è l’abbinamento tra cibo e vino come ha spiegato il  dottor Matteo Tafuri, tecnico enologo:” Un buon vino si abbina bene ad una pietanza quando nella degustazione non sovrasta il sapore del cibo, ma aiuta ad assaporarlo meglio: ci deve essere un equilibrio perfetto tra vino e cibo!”.

Il dottor Tafuri ha sintetizzato alcuni concetti importanti per  imparare a degustare un buon bicchiere di vino:” Attraverso l’esame visivo, gustativo, olfattivo, si possono capire le qualità di un vino. Già attraverso l’esame visivo si può capire l’80% di un vino”. Tafuri ha spiegato che durante i pasti, sorseggiando il vino ripuliamo il nostro palato da ciò che stiamo mangiando: ” Quando riprendiamo a mangiare  siamo in grado di provare nuove sensazioni rispetto al cibo che stiamo gustando”.  Tafuri ha anche  consigliato alcuni vini da abbinare ad alcuni piatti:” Il moscato che è un vino bianco frizzante, leggero e morbido va bene   con il pandoro che è un dolce non cremoso e non profumato. Con la pastiera di grano, che è molto aromatica,  va bene bere  un passito o un vino fortificato come una Malvasia, un Madera o  un Porto. Con lo spaghetto e vongole possiamo abbinare un bianco morbido come un Fiano. Con la mozzarella va bene un vino frizzante, profumato, come l’Asprinio”.

La Presidente della Sezione Fidapa di Salerno, la professoressa Dina Oliva Crimaldi ha ricordato il mitico vino Falernum: ” Ha origini antichissime, presumibilmente deriva dalle primitive popolazioni greche che sbarcarono sulle coste casertane, portando con sé le loro tradizionali coltivazioni della vite”. La  dottoressa Lucia Lasaponara Simbolo, ha  ricordato che la Campania è una grande realtà enologica:” E’ tra le più apprezzate non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Molte aziende vinicole sono condotte, con entusiasmo e passione,  da donne”.

Tutti i presenti, alla fine della serata hanno avuto la possibilità di degustare un Taurasi del 2008  prodotto  da Matteo Tafuri, affinato diciotto mesi in barrique.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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