Salerno, la mostra di Paolo Signorino alla Pinacoteca di via Mercanti
Sono 40 le bellissime opere del Maestro Paolo Signorino che resteranno esposte fino al 14 maggio nella mostra “Paolo Signorino. Luoghi, figure e oggetti del racconto”, ideata e organizzata dal professor Massimo Bignardi, nelle sale della Pinacoteca Provinciale, in via Mercanti, con la collaborazione di Ada Patrizia Fiorillo, Pasquale Ruocco e Anna Signorino, sorella del Maestro scomparso, all’età di 79 anni, il 24 marzo dello scorso anno.
Quattro delle opere vengono mostrate per la prima volta al pubblico:” Si tratta di quattro tele facenti parte del ciclo” Viaggio in America” realizzate in acrilico da mio fratello nel 2008 che rimase affascinato, soprattutto dagli oggetti pop che vide durante il viaggio e decise di fare una mostra dedicata all’America”, ha raccontato la sorella del maestro che ha anche svelato un simpatico episodio che Paolo Signorino amava raccontare, divertito, agli amici:” Quando andò a Roma a presentare la mostra “Erbario”, Paolo fu ospitato in un albergo importante. Al suo ritorno a Salerno fu contattato dai servizi segreti inglesi che gli chiesero se avesse bevuto o mangiato qualcosa prelevata dal frigobar della sua camera dove, qualche giorno prima, aveva dormito un agente dei servizi segreti russi morto in circostanze misteriose per un avvelenamento da radiazione da polonio. Paolo, sconcertato, venne sottoposto a sofisticate analisi”.
Ad aprire la mostra il Sindaco Vincenzo Napoli che ha sempre nutrito una grande stima per il Maestro Signorino: “E’ un figlio della nostra terra del quale siamo tutti orgogliosi. Questa mostra è un tributo dovuto a questo grande artista che ha dato lustro alla nostra città. Nelle sue opere sono rappresentati i valori artistici e culturali del nostro territorio”. Presente anche il Sindaco di Ravello, Paolo Vuillemieur, che ha ricordato il forte legame esistente tra il Maestro e la cittadina costiera dove Signorino, a Torello, aveva una casa – studio:” Ha trovato l’ ispirazione per celebrare le nostre bellezze. E’ stato un nostro caro concittadino e amico”.
Il Sindaco ha annunciato che a Ravello, dove a luglio sarà presentata la mostra di Palazzo Pinto, saranno organizzati vari eventi dedicati al Maestro Signorino Il Senatore Alfonso Andria, che ha fortemente sostenuto il progetto della mostra, ha evidenziato la componente emotiva che aleggiava in sala per la presenza di tanti amici di Paolo Signorino, provenienti da tutta la provincia:” Aveva un forte legame con il territorio ed era amato dalla comunità salernitana e amalfitana. Il distacco fisico da Paolo si fa sentire molto, però è in qualche misura attenuato dalla forza del suo lavoro pittorico. Un artista ha un grande vantaggio: quello di continuare ad essere presente, oltre la morte, con le sue opere”.
Il professor Massimo Bignardi, ha presentato la mostra che ripercorre un tracciato che va dagli anni settanta e arriva fino ai nostri giorni:” Paolo è stato un protagonista dalla voce forte. Questa mostra testimonia il percorso dell’artista che, nato a Battipaglia, si forma negli anni ’50 nella sua piccola città.
Nei primi anni Sessanta va a studiare a Napoli, dove frequenta l’atelier del maestro Domenico Spinosa. Nel 1963 si trasferisce a Salerno, dove conosce il Maestro Mario Carotenuto con il quale, nel 1967, va a Parigi a studiare la pittura degli impressionisti. Negli anni tra il 1971 e il 1974 l’artista interpretava i luoghi nei quali osservava gli oggetti. Paolo non si è aggrappato all’attimo dell’incanto, non ha fatto della pittura un esercizio di contemplazione, ha cercato di rallentare il tempo e il suo scorrere infinitamente, in una direzione a noi sconosciuta”.
Tra le opere esposte vi sono i suoi rasserenanti e solitari ombrelloni dai colori vivaci; i suoi quadri dedicati a Proust, lo scrittore che più di ogni altro amava; i quadri dedicati agli oggetti, alle rose; le opere raffiguranti i cortili e i palazzi del centro storico di Salerno e un ritratto di Alfonso Gatto realizzato con l’inchiostro di China. Presenti il fratello, Francesco Signorino, e i nipoti del maestro: Venanzio, Paola , Giusy e Simona Caso, figlia della sorella Beatrice, che ha ricordato emozionata, l’amore per gli oggetti che aveva lo zio :”Per lui gli oggetti parlavano. Ci ha insegnato a guardarli con il suo sguardo che ci ha trasmesso il senso delle cose e dei luoghi. Da bambini noi nipoti facevamo a gara per portargli la tazzina di caffè. Ci ha educati alla cultura e all’amore per l’arte”.
Tanti gli amici che non hanno voluto mancare all’inaugurazione della mostra: a cominciare dall’Onorevole Isaia Sales, che con Signorino formava una coppia imbattibile, quando a Ravello giocavano a scopone; all’avvocato – fotografo Corradino Pellecchia, che ha fotografato alcune delle opere inserite nel catalogo della mostra edito da Gutenberg; alla la dottoressa Matilde Romito; ai professori Angelo Trimarco e Stefania Zuliani.
Paolo personificava gli oggetti,ogni cosa : dalle onde del mare all’ombrellone sulla spiaggia, Ogni oggetto dipinto ha una propria anima che rimanda ad un luogo del ricordo e del presente contemporaneamente. Viveva e raccontava la sua vita con le sue opere.