scritto da Redazione Ulisseonline - 15 Novembre 2016 09:00

Salerno, il professor Roberto Filippetti incontra gli studenti del Liceo Da Procida

“Dio abita nei dettagli” ha affermato  il professor Roberto Filippetti,  studioso di arte e letteratura, già docente di  Lettere nelle Scuole superiori e di  “Iconografia e iconologia cristiana” nell’ambito del Master Universitario di 2° livello in “Architettura, Arti Sacre e Liturgia”, presso l’Università Europea di Roma che giovedì è stato a Salerno, per incontrare gli studenti del Liceo Da Procida ai quali ha spiegato l’arte del Caravaggio durante un’affascinante lezione intitolata come il suo libro e la mostra  itinerante da lui  curata:” Caravaggio: l’urlo e la luce”.

Il professor Filippetti, utilizzando un sito off line in linguaggio Html, ha proiettato le immagini di alcune delle opere del pittore lombardo come:  L’incredulità di San Tommaso”; “La Vocazione di San Matteo” e tante altre,  entrando nei dettagli:” Dettagli carichi di un significato, come quello della spada  di Davide  del dipinto “ Davide con la testa di Golia”, conservato nella Galleria Borghese di Roma,  sulla quale ci  sono  cinque lettere che nessuno vede mai: “H… AS O S” il cui significato è : “H(UMILIT)AS O(CCIDIT) S(UPERBIAM)”, l’umiltà uccide la superbia. Sono parole di Sant’Agostino che Caravaggio ha nascosto nella spada che nessuno mai riesce a vedere”.

Il professor Filippetti ha spiegato che Caravaggio: ”Racconta l’urlo dell’umano, l’incarnazione, la redenzione” e invitato gli studenti  ad:” Amare la bellezza”. Nel pomeriggio, dopo aver visitato  il Museo Diocesano dove ha apprezzato i celebri avori:” Sono stati  plasmati novecento anni fa, dunque duecento anni prima di Giotto. L’asinello, perfetto, degli avori è quasi più bello di quello di Giotto”, ha affascinato il numeroso pubblico nella sala Genovesi della Camera di Commercio, illustrando il fascino e la bellezza degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni  di Padova:” Il pittore  toscano dipinge, a nove metri d’altezza, delle querce.  In quelle querce dipinge le ghiande, una a una: anche la pipa della ghianda e la zigrinatura della pipa della ghianda, ben sapendo che mai nessuno avrebbe visto quelle ghiande. Lo fa perché cerca la bellezza che è  nei dettagli”. Nella sua giornata salernitana il professor Filippetti ha  approfondito in modo dettagliato l’arte dei due giganti della pittura italiana:”  Caravaggio e Giotto sono due giganti dell’amore alla realtà. Una realtà metafisica che va oltre le parvenze epidermiche, in due momenti di svolta epocale: il 1300  e il 1600.   In entrambi, attraverso la realtà, si va al cuore, alla profondità ultima”.

Nelle sue spiegazioni, il professor Filippetti ha approfondito il concetto di bellezza: ” La bellezza, che tocca il cuore di tutti, una bellezza profonda, dantescamente letterale, ma anche allegorica, anagogica e morale”. L’incontro  con Filippetti è stato organizzato, al Liceo Da Procida,  dal professor Marco Di Matteo, Presidente dell’Associazione Veritatis Splendor, dalla professoressa di Arte, Maria Rosaria  Citarella e dalla Dirigente Scolastica  dell’Istituto, la  professoressa Anna Laura Giannantonio:” Con questi incontri si educano i ragazzi in maniera globale. Se la scuola non si occupa di educare alla bellezza dell’arte non ha senso di esistere”. L’incontro alla Camera di Commercio è stato organizzato sempre dal professor Marco Di Matteo, insieme alla professoressa Pina Basile, Presidente della Società Dante Alighieri di Salerno, e al dottor Mario Andresano, Presidente di “Casa Artigiani Salerno”. A introdurre l’intervento del professor Filippetti al Salone Genovesi è stato l’architetto Paolo Calderaro.

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