Salerno, il professor Roberto Filippetti incontra gli studenti del Liceo Da Procida
“Dio abita nei dettagli” ha affermato il professor Roberto Filippetti, studioso di arte e letteratura, già docente di Lettere nelle Scuole superiori e di “Iconografia e iconologia cristiana” nell’ambito del Master Universitario di 2° livello in “Architettura, Arti Sacre e Liturgia”, presso l’Università Europea di Roma che giovedì è stato a Salerno, per incontrare gli studenti del Liceo Da Procida ai quali ha spiegato l’arte del Caravaggio durante un’affascinante lezione intitolata come il suo libro e la mostra itinerante da lui curata:” Caravaggio: l’urlo e la luce”.
Il professor Filippetti, utilizzando un sito off line in linguaggio Html, ha proiettato le immagini di alcune delle opere del pittore lombardo come: L’incredulità di San Tommaso”; “La Vocazione di San Matteo” e tante altre, entrando nei dettagli:” Dettagli carichi di un significato, come quello della spada di Davide del dipinto “ Davide con la testa di Golia”, conservato nella Galleria Borghese di Roma, sulla quale ci sono cinque lettere che nessuno vede mai: “H… AS O S” il cui significato è : “H(UMILIT)AS O(CCIDIT) S(UPERBIAM)”, l’umiltà uccide la superbia. Sono parole di Sant’Agostino che Caravaggio ha nascosto nella spada che nessuno mai riesce a vedere”.
Il professor Filippetti ha spiegato che Caravaggio: ”Racconta l’urlo dell’umano, l’incarnazione, la redenzione” e invitato gli studenti ad:” Amare la bellezza”. Nel pomeriggio, dopo aver visitato il Museo Diocesano dove ha apprezzato i celebri avori:” Sono stati plasmati novecento anni fa, dunque duecento anni prima di Giotto. L’asinello, perfetto, degli avori è quasi più bello di quello di Giotto”, ha affascinato il numeroso pubblico nella sala Genovesi della Camera di Commercio, illustrando il fascino e la bellezza degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova:” Il pittore toscano dipinge, a nove metri d’altezza, delle querce. In quelle querce dipinge le ghiande, una a una: anche la pipa della ghianda e la zigrinatura della pipa della ghianda, ben sapendo che mai nessuno avrebbe visto quelle ghiande. Lo fa perché cerca la bellezza che è nei dettagli”. Nella sua giornata salernitana il professor Filippetti ha approfondito in modo dettagliato l’arte dei due giganti della pittura italiana:” Caravaggio e Giotto sono due giganti dell’amore alla realtà. Una realtà metafisica che va oltre le parvenze epidermiche, in due momenti di svolta epocale: il 1300 e il 1600. In entrambi, attraverso la realtà, si va al cuore, alla profondità ultima”.
Nelle sue spiegazioni, il professor Filippetti ha approfondito il concetto di bellezza: ” La bellezza, che tocca il cuore di tutti, una bellezza profonda, dantescamente letterale, ma anche allegorica, anagogica e morale”. L’incontro con Filippetti è stato organizzato, al Liceo Da Procida, dal professor Marco Di Matteo, Presidente dell’Associazione Veritatis Splendor, dalla professoressa di Arte, Maria Rosaria Citarella e dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto, la professoressa Anna Laura Giannantonio:” Con questi incontri si educano i ragazzi in maniera globale. Se la scuola non si occupa di educare alla bellezza dell’arte non ha senso di esistere”. L’incontro alla Camera di Commercio è stato organizzato sempre dal professor Marco Di Matteo, insieme alla professoressa Pina Basile, Presidente della Società Dante Alighieri di Salerno, e al dottor Mario Andresano, Presidente di “Casa Artigiani Salerno”. A introdurre l’intervento del professor Filippetti al Salone Genovesi è stato l’architetto Paolo Calderaro.