Sala Consilina, per l’Amministrazione Penitenziaria il carcere di Sala non va riaperto
“Questo Carcere non deve riaprire”: è in sintesi questa la posizione dei Burocrati del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sul Carcere di Sala Consilina. Un muro invalicabile quello del DAP, rimasto immutato dopo i tre incontri svoltosi a Roma presso il Ministero della Giustizia, e nonostante le istanze presentare a più riprese dal Comune di Sala Consilina, rappresentato da sindaco Francesco Cavallone, dall’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, rappresentato dal presidente Gherardo Cappelli, dal Senatore Franco Castiello e dal Deputato Cosimo Adelizzi.
Non è dunque bastato l’impegno da parte del Comune di Sala Consilina ad effettuare a proprie spese i lavori di ristrutturazione ed ampliamento del Carcere salese, portandolo a 51 posti, per convincere il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a rivedere la propria posizione. Non solo le ragioni di un territorio, ma anche importanti principi e diritti sanciti dalla Costituzione Italiana si sono ancora una volta infranti sul muro alzato dai tecnici e dai dirigenti del DAP, che hanno dato l’impressione di non prendere in alcuna considerazione la loro controparte nella Conferenza di Servizi sul Carcere imposta dal Consiglio di Stato.
Nessun interesse nemmeno per la “ragionevole” proposta del deputato del M5S Cosimo Adelizzi: ampliare il Carcere di Sala Consilina con i fondi individuati dal Comune, e poi utilizzarlo quantomeno fino alla individuazione e alla messa a disposizione di un nuovo Istituto Penitenziario al servizio del Tribunale di Lagonegro.