Positano, 10 euro per accedere alla spiaggia libera. Montano le proteste
Se Sparta piange, Atene non ride.
È il caso della spiaggia libera. Dopo Vietri sul Mare che aveva imposto ai non residenti una misera gabella di 1 euro per recarsi sulla spiaggia libera del Comune, provocando una valanga di critiche che hanno forse suggerito al sindaco Giovanni de Simone di revocare una ordinanza giudicata dai più farlocca, ora nel tariffario estivo dei bagnanti compare Positano.
Qui, contrariamente a quanto avvenuto a Vietri, il sindaco Michele De Lucia – strenuo sostenitore della ultima ora di Salvini – forse per consolidare il bilancio del Comune ha chiesto ben 10 euro a chi vuol prendere il sole sulla spiaggia libera.
Non si capisce quali siano i servizi offerti in cambio di una tariffa che va ad aggiungersi a quella del parcheggio, già di per sé estremamente onerosa, poiché la cartellonistica non parla di prestazioni annesse al pagamento della consistente gabella.
Ancora una volta i cittadini vengono usurpati del diritto di godere liberamente della spiaggia che, ricordiamo, è un bene pubblico, appartiene al demanio. Chiedere un pagamento è un abuso. Non è accettabile che cittadini, spesso non in grado di permettersi un ombrellone in uno stabilimento, vengano privati di una gratuità per sua natura inalienabile, in ragione del fatto che la spiaggia, ripetiamo, è un bene demaniale e quindi di tutti i cittadini.
Comunque, il sindaco Michele De Lucia non sembra preoccupato di perdere consensi in vista di una sua discesa in campo per le regionali.
Questo non toglie che quel che accade a Positano è semplicemente vergognoso.
A proposito, come si diceva durante il lockdown? Saremo migliori. Non a Positano di sicuro, dove il peggio è elevato a sistema dal suo primo cittadino.